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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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A sinistra tre altri ed altro pure di fronte.Dei tre altari uno è in una cappella abbellita di marmi colorati e ben lavorati, ed è chiusa da una ringhieradi simili marmi colorati – E’ dedicata a Maria Immacolata.Di fronte ai due pilastri di sostegno delle volte delle due cupole, vi sono due altari di marmo.In tutto undici altari di marmi colorati e rabescati, dei quali, alcuni discretamente lavorati con bassirilievi e contorni.Il pavimento della chiesa e di quadretti di marmi di Genova, bianchi e neri, trasportati dai legni forianiquando trafficavano per la Liguria.Delle pitture esistenti in questa chiesa, ne menzioneremo due, perché anche uscite da pennello Forianoal finir del secolo XVI ed al principiar del XVIII.<strong>La</strong> prima è il quadro a sinistra sul primo altare, entrando dalla porta maggiore, dipinto in legno, rappresentandoil martirio di S. Bartolomeo, eseguito dallo stesso Cesare Calise nel 1596.Il secondo quadro anche in legno è quello di S. Nicola Tolentino, che sta sopra il secondo altare asinistra, dopo quello descritto, dipinto dallo stesso Calise nel 1607, rinnovato dall’altro pittore ForianoAlfonso di Spigna nel 1752.Da una iscrizione lapidaria situata sulla porticina che mena al campanile, si rileva che questa Chiesafu fondata verso il XIV secolo.Alcuni pescatori Anconetani furono gl’iniziatori della Cappella che dedicarono a S. Nicola Tolentino,perché santo loro conterraneo, essendo la città di Tolentino nelle Marche di Ancona. E siccome nelledette Marche di Ancona di venera la Madonna della S. Casa di Loreto, così con special culto innalzaronoun altare alla S. vergine di Loreto ed a S. Nicola Tolentino; istituendo un Oratorio in detta cappella.Nel quadro di S. Nicola, da noi indicato di sopra, si osserva in fondo, il lido, e di pescatori che tiranoin secco un gozzo, ed una rete dalla spiaggia della marina di Forio.Gli abitanti di questa terra, incitati al culto della Beata Vergine di Loreto dai racconti e dal fervore didevozione degli Anconetani, concorsero tosto all’opera della devozione e del culto; si associarono aifondatori, e in processo di tempo risolvettero ampliare il piccolo oratorio, e ridurlo a chiesa, ponendolasotto il titolo di S. Maria di Loreto.Indi con oblazioni ed elemosine l’abbellirono, e con legati pii e donazioni la dotarono di più che discretarendita.Non contenti i Foriani della prima ampliazione della chiesa, verso il secolo XVII l’allungarono di più,formandoci la seconda cupola, coi due sfondi laterali, ove sono le cappelle del Rosario, e dell’Annunziata,colla tribuna ove è la maggiore, ed il dietro coro – Nel 1780 la chiesa fu completata di stucchi edi marmi.29

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