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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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che furono i primi ad essere abitati, e costituiti in terre, casali, o villaggi, come in quello d’Ischia, Casamicciola,<strong>La</strong>cco, Forio, Panza, contrade e vichi, che conservano tuttavia la denominazione stessa, dallaprima famiglia di un casato ivi stabilitosi; perciò si trova in Forio fra tante altre contrade quella di casad’Ascia, casa Castaldi, casa di Majo, casa Patalano ed altri. In Ischia casa <strong>La</strong>uro. In Casamicciola casaMennella, casa Monte, casa Castagna, e tante altre. In Panza casa Caruso, casa Impagliazzo, ed altreancora, contrade tutte in cui abitavano famiglie di tali casati, le quali famiglie in processo di tempo, siaa causa di terremoti, o di mutamenti di fortuna, o per altre cagioni si divisero e separarono; rimanendoperò stabilite alla contrada l’antico nome, come gli avanzi delle antiche dimore, onde testificare la priscaorigine, e le antiche famiglie che tali contrade stabilirono e popolarono creando i vichi.Accresciute le originarie famiglie; moltiplicata la popolazione, i vichi si estesero, e si congiunsero, econgiunti fra loro costituirono i casali ed i villaggi. Estesi questi rurali recinti in fabbricati ed in civiltà,costituirono le terre de’ bassi tempi, indi le università, che indipendenti e libere divenute, con un’amministrazioneinterna proprie e non soggetta a feudale signoria, presero lo specioso nome di Comune.§ 2Antico governo dell’IsolaQuest’isola nei primi tempi delle ultime occupazioni, da cui discendono i naturali di oggigiorno, nonavea un municipio che l’amministrasse, perché quasi disabitata.Era sottoposta ad un sol capo nel civile e militare, detto Governatore, il quale avea la sua sede nelCastello, unica città dell’isola, chiamata Ischia-minore, distinta dalla Maggiore ch’è quella che oggiabitiamo.<strong>La</strong> popolazione dell’isola si divideva in due ceti. Quello de’ cittadini ossia patrizi ischitani, discendenti,la maggior parte, da Spagnuoli, Catalani e Siciliani rimasti da Alfonso I a guardia e possessodell’isola.L’altro ceto più numeroso viveva sparso per l’isola, mentre i primi avevano la loro principal sede nellacittà.Il ceto numeroso dei plebei era dedito alla pesca ed all’agricoltura, che in solitari casali, in sparsecampagne, o lunghesso il littorale, in casolari o torri, erano raccolti; ma quantunque più numerosi,perché sparsi in maggior estensione di suolo, e sparpagliati in ville, rioni, e campagne, rimanevanonell’oscurità e nella suggezione de’ patrizi, sotto la cieca dipendenza del militarismo che governava ereggeva l’amministrazione in tutte le sue branche.Un tal governo militare ecco come procedette fino alla metà del passato secolo.15

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