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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Ischia anch’essa inondata, da questi barbari del mezzodì della Svezia, dovette sopportare le devastazionie le rapine (87).(Ann. 456.) <strong>La</strong> stessa desolante politica eruzione, più terribile delle ultime eruzioni vulcaniche, soffertesotto l’impero di Tito, di Antonino, e di Diocleziano (88), si rinnovava per queste infelici popolazioniverso l’anno 456, quando Genserico re de’ Vandali, snidando dall’Africa, piombò sulla città dei Scipioni,devastandola, dopo di essere approdato in Sicilia.Aveva allora saccheggiato Capua, Nola, l’intera Campania, e quanto sul suo littorale e nei paraggi de’suoi mari punto meschino di terra apparisse.Non pago di sangue e bottino, annualmente, finché visse, fece investire dalle sue flotte, guidate daiferoci corsari, le nostre misere spiagge, a predarne le terre, a spogliarne i campi, a rapirne gli abitanti.Dessi occuparono Cuma, e posero a ferro ed a fuoco le belle contrade campate al furore di Attila. Anchel’isola d’Ischia ne provò le cruenti ferite e fu vittima di rapine, d’esterminio, di stragi (89).(Ann. 476.) Dopo tanti nuovi inattesi disastri, quest’isola e le altre terre della Campania, fino al 476,rimasero per qualche poco tranquille.Ma succedea la signoria degli Eruli, guidati da Odoacre, il quale occupò l’Italia, e fe’ morire nel castellodi Lucullo (oggi dell’Ovo) in Napoli, Mumillo detto Augustolo, figlio di Oreste, ucciso ancora dalui.Così si spense l’impero di Roma in Occidente!------------(Anno 489.) Tenne Odoacre il dominio poco men di quattordici anni; poiché nel 489 Teodorico re degliOstrogoti si fe’ Signore dell’Italia e della Sicilia, e seppe non far essere insopportabile, quantunquesempre gravoso, il dominio straniero.(Anno 553.) <strong>La</strong> dominazione de’ Goti durata sessantaquattro anni finiva con Teja nel 553. Napoli, edIschia mai più disgiunta dai destini di quella, fino al vespero Siciliano, passarono sotto il Greco dominio.Una guerra di diciott’anni, fra Goti e Bizantini; indi poi fra gli stessi Greci bizantini, venuti a lizzaper sete di comando, apportò la devastazione, la rapina, le scorrerie, le morti, a coteste afflitte provincienapoletane.87) «<strong>La</strong> décadence de l’empire des Césars, au commencement du cinquième siècle, ayant amené en Italie les Visigothscommandés par Alaric, Ischia dut partager le sort qu’éprouva à cette époque toute la Campanie, dont lescampagnes furent cruellement ravagées par ces barbares». De Rivaz St. d’Ischia 6 ediz. pag. 31.88) Nicola Carletti. Sulla Città e Cratere di Napoli pref. pag. 33.89) V. de Rivaz op. cit. pag.32.29

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