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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO IIIIndustria Agricola§ 1Metodo di ColtivoDopo l’amministrazione religiosa, e civile, veniva quella economica, la quale si basava sull’industriaagricola e commerciale.L’industria agricola è stata il fonte di ricchezza di quest’isola e fra le diverse branche, quella delleviti.Noi nella prima parte di questa i<strong>storia</strong> accennammo questa utilissima pianta, ed indicammo come, dachi, fu per la prima volta introdotta in quest’isola deserta.Nella seconda parte poi accennammo quali furono quei coloni, che dopo i sofferti cataclismi, ripiantaronola vite in questi squallidi terreni, migliorandone la coltivazione, e propagandone le piante.Ora tratteremo del metodo di tale cultura, e del sistema quivi adottato dai più remoti tempi, sia nell’educazionedella pianta che nella manifattura del prodotto.Ripetiamo che i terreni dell’isola d’Ischia perché poco atti alla semina, s’impiegano nella maggiorparte alla vigna, che molta cura e coltivo richiede (24).Allor quando si riposò l’Epomeo dalle sue eruzioni, e vi approdarono i Siciliani, i quali da tempi favolosicoltivavano la vite nella loro isola; mentre secondo una tradizione de’ Sabini riportata da Strabone,Sabo o Saturno aveva insegnata loro questa cultura (25), costoro trovarono l’isola tutta ingombrata di24) <strong>La</strong> parte non atta alla coltura campestre è occupata da selve cedue, o da boschi di suffrutici. Un terzo dell’isolaè quasi sterile perché il suolo negato ad ogni vegetazione o coltivo.25) <strong>La</strong> coltura della vite in Italia rimonta a tempi favolosi dice Strabone. Secondo lo Ziccardi – Gli eubei trovaronovecchia quest’arte in Sicilia, nella Campania, nel <strong>La</strong>zio, cos’è da credersi che non fu da essi introdotta lavite; ma trovata in Ischia per opera di chi prima di essi abitolla e ne fu espulso da vulcaniche mutazioni, onde essimedesimi ed altri popoli ne furono appresso banditi.Lo Ziccardi in prova di questa sua opinione soggiunge. “Incontransi anche oggidì sull’incolto di Buceto tra felcied erbe selvatiche frequenti raverusti non al certo piantate per greppi così sterili ed aspri”. V. nota 2 pag. 148 ediz.4 de Rivaz.Con questo esempio lo Ziccardi par che comprovasse quello che si sforza a smentire; avvegnacché sugl’incolti diBuceto avvenne l’eruzione del Rotaro che cacciò gli eritresi, dunque quei roverusti di viti – che dice trovarsi inquel luogo – sarebbero appunto intorno la città e le campagne degli eritresi: quali sarebbero stati quei popoli cheavevano occupato l’isola prima degli eritresi? In qual punio eransi stabiliti? Quando partirono? – Né il modernoZiccardi, né gli antichi storici ce lo hanno saputo dire; al contrario la colonia degli eritresi quivi approdarono, e25

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