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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Raramente se ne trovano de’ velenosi, i quali son ben noti agl’industri villani, che al puzzo, almarciume, alla viscidità, al sapore irritante e caustico, all’indurirsi cuocendosi, e più di tutto ai siti,o alberi in cui nascono, se ne accorgono (147).Le selve d’Ischia abbondano di questi funghi, i quali avidamente sono ricercati da una classe poveradi contadini, per guadagnare una mercede colla vendita di tali vegetabili, di cui sono assai ghiotti inaturali.§ 11Piante MarineNon rimarrebbe a dir altro, se de’ soli vegetali che produce la terra di quest’isola, si fusse cercatodare un cenno che forse avrà più di un lettore annoiato. Ma accosto a questa terra , nei suoi paraggi;alla vicinanza de’ suoi lidi meridionali, vegeta altra pianta, che ha radice, fusto e rami: che nasce,cresce e si produce, ed è il Corallo.Questo corpo marino che non appartiene al regno animale, né al minerale, ma a quello che forma1’oggetto di questo Capitolo, si trova nelle vicinanze della penisola di Sant’Angelo al lato S. allaprofondità di circa 160 passi di acqua. Il suo colore è roseo più o meno carico.Il corallo si pescava un tempo con emulazione, ma se ne perde la premura atteso la profondità deiscogli che n’erano adornati.Verso il 1856 se ne tentò l’intrapresa da alcuni Foriani, ma con pochissimo profitto.Verso il promontorio dell’imperatore a S. O. dell’Isola, sotto alcuni scogli molto profondi, ben notiai pescatori di questi lidi, trovansi altri massi di sì preziosa pianta, ma del pari sono difficoltosi apescarsi, perché quel fondo di mare è ingombrato da scogli.In conchiusione: quanto più addentro si analizza questa isola vieppiù si ammira, e si scovre il suopregio; in modo che quella provvida mano, che la sorgea dalle onde, ne ammanziva il furore, ne consolidavale fondamenta, la fregiava di tanti tesori, la mutava come per incanto in un Eden di deliziee di voluttà, come i Bardi, i Poeti, i Trovatori d’Italia, e di Francia la salutarono sempre.Gli antichi cantarono, Cerere e Bacco, Pomona e Flora, le Grazie le Muse, avevan loro sede stabilitasu quest’Isola, ove 1’aere è così salubre, la vegetazione così attiva.I moderni esclamarono nell’impeto del loro entusiasmo.«Sì - la provvida natura trasformò l’Isola d’Ischia » in punto centrale del paradiso terrestre.(147) Le prove fatte colla cipolla, coll’aglio, e coll’argento messi e tenuti nei funghi quando cuociono sonoprove fallaci.78

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