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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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<strong>La</strong> sacrestia di questa chiesa fu ampliata nel 1864.Un dipinto del 1581, rappresentante la Madonna del Rosario, pende da una parete della maggior saladi questa sacrestia.Varie opere pie sono, per legati, ingiunte a questa chiesa.Al fianco di essa avvi la Congregazione sotto il titolo dell’Assunta, ove si radunano i fratelli nei dìfestivi per recitare i divini uffizii – Fu inalzata ad Arciconfraternita nel 1831.Nel 1755 fu edificato l’altare marmoreo; e l’Università nel 4 gennaio 1756 le accordò un sussidio diducati 30 per tale costruzione.Un Ospedale è annesso alla Chiesa dalla parte della strada – Quantunque vi fossero destinate dellerendite per opere di carità, non si vede mai una ammalato ricoverato in tale Ospedale, e s’ignora l’usoche si fanno delle rendite destinate per curare gl’infermi poveri.CHIESA DI S. VITOIn mezzo ad uno spianato, ove principia il caseggiato del paese, dalla parte meridionale, s’inalza iltempio di S. Vito – Chiesa Madre del Comune di Forio.Il frontespizio è meno barocco degli altri, ed un atrio spazioso vi sta davanti – Due torri la fiancheggiano:l’una per le campane, l’altra per l’orologio pubblico recentemente costruito.<strong>La</strong> più gran campana del Comune regalata da Ferdinando II nel 1854 sta in questo campanile.<strong>La</strong> chiesa è divisa, in tre navi, a croce latina. Stile barocco, cercato accomodare all’ordine corinzio.De’ paesani pilastri dividono le tre nave, sostengono le volte e gli archi che corrispondono alle cappelle,alla seconda porta d’ingresso, ed alla sacrestia – Sulla crociera s’alza una cupola semplice di lavori;l’altare maggiore n’è coverto.<strong>La</strong> cona in fondo è pure semplicissima – Una gran tela dipinta nel 1745 vi sta piazzata.I due altari, ai lati dell’altare maggiore, sono anche di marmo, l’uno è dedicato a S. Antonio, l’altro aS. Vito.Le rispettive statue sono nelle sovrapposte nicchie – Il frontespizio è lavorato a stucchi lucidi a varidisegni.Gli altri 4 altari laterali sono ancora di marmo.Questa chiesa è antichissima, non si ha memoria della sua fondazione.Un quadro in legno posto di fronte alla navata, dalla parte della sacrestia, sul confessionale della cappelladi S. Vito, rappresentante S. Gennaro e S. Cecilia, indica essere stato dipinto nel 1636 da CesareCalise, per essere piazzato sulla cona dell’altare dell’antica chiesa.Altro quadro in legno, diviso in tre parti, è sull’altare in fondo dell’altra minor navata a fianco dell’entratamaggiore – Il fondo di mezzo rappresenta la Madonna delle Grazie, anche pittura di Cesare Calisedel 1640.31

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