12.07.2015 Views

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>La</strong> più antica opera di quest’Eremo è la Chiesa; questa esisteva nel 1460 ed era dedicata a S. Nicola.Dovea essere al principio una grotta naturale, come s’incontrano spesso fra i massi di lava. Un uomodovett’essere il primo abitante di quest’antro; egli cercò senza dubbio allontanarsi dal chiasso mondanoper menare una vita contemplativa sulla grotta di S. Nicola.Non potea meglio scegliere un ritiro più proprio ad ispirare e nutrire i suoi sentimenti elevati e puri,perché qui è, per un mò di dire, piazzato fra il Cielo e la Terra.Nel 1587 la Chiesa era stata ingrandita, e l’Eremo fornito di celle incavate nello stesso masso, con unacisterna di conserva d’acqua freddissima.Fu questo Eremo un ritiro di Monache verso la fine del secolo XVI o al principiar del XVII; in cuiuna signora Napoletana chiamata D. Beatrice della Quadra, pensò di ritirarsi con altre compagne, perivi menare vita solitaria. Ma non potettero a lungo rimanere a dimorare in questo Ospizio, atteso larigidezza del clima, abbandonò la della Quadra la incominciata opera, e si ritirò colle sue compagne nelCastello d’Ischia, ove fondò quel monistero di religiose, che dopo il 1806 fu trasferito a S. Antonio, inIschia, ed è detto delle Chiariste.Ma se la della Quadra e le sue compagne lasciarono questo solitario ritiro, tosto altri anacoreti corseroad occuparlo, senza curare gl’incomodi delle stagioni e dell’atmosfera, e non solo questi Eremiti sorgevanofra i nostri naturali, ma anche fra gli estranei, fra i quali ultimi, nel principio del Secolo XVIII siannovera un Bavarese, chiamato Fra Giorgio Bavaro, le cui ossa riposano nella chiesa di S.M. di Loretodi Forio – Morì in concetto di santità.Di poi nel 1754 di quest’Eremo se ne formò un Ospizio, con dormitori incavati nello stesso sasso;cenacoli, corridoi per diporto, e foresterie: il tutto pulitamente fatto, disposto e regolato dall’EremitaGiuseppe Nargouth, il quale nel detto anno 1754, abbandonava la carica di Capitano Comandantenel Castello d’Ischia, ed in questa solitudine si ritirava con altri militari, che sotto la sua disciplina, eproprie regole, vissero devotamente per molti anni; e sparsisi per altri punti dell’isola, altri eremitaggicostruirono – Intorno all’indicato Eremita Giuseppe Nargouth o d’Argouth come altri lo chiamano,l’ANONIMO OLTRAMONTANO riportava la seguente cronaca, che i vecchi isolani han trasmessa,ed egli la riferiva: Sotto Carlo III un tal Giuseppe d’Arguth, o Nargouth di nazione Alemanno, era alcomando del Castello. Si volle personalmente mettere sulle orme di due disertori della sua guarnigione,che erano andati a nascondersi verso le alture della montagna. Egli li sorprese in un sito il più solitario,e nel momento che questo valente capitano si volea avventare su di essi, il suo cavallo inciampò, ed ilcavaliere cadde alla supina.All’istante i malandrini, siccome erano armati di schioppo, tentarono di ammazzarlo: il capitano invocòl’aiuto di S. Nicola, e fé voto di dedicarsi al suo servizio se liberato. Le palle gli forarono il cappelloed il mantello, egli rimase salvo, e non riportò ferita alcuna.135

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!