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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Or il Jasolino scriveva ciò nel tempo che quest’isola stava sotto il governo di D. Alfonso d’Avalosd’Aquino Marchese del Vasto, e di D. Innico d’Avalos Cardinal d’Aragona, che governava anche lavicina Procida, lo che vuol dire tre secoli dietro e forse più.Dunque tre secoli dietro Testaccio era abitata più di quello che oggi si potrebbe credere, concorrendovistranieri ed infermi, scienziati e curiosi.Ma alle stufe bisognava aggiungere il famoso bagno di Succellaria, che prima di Jasolino, lo aveacommendato il Baccio.Quest’acqua analizzata, fu trovata da questi autori contener nitro, misto con alcune parti di materiametallica assai sottile, e ben digesta, che dà segno di rame, ha tanto fomite di solfo quanto basta.Si disse infine “giovane a qualsivoglia difetto e male di vesciva, all’ardore che si sente urinando, necaccia fuori l’arenella, sana le terzane inveterate, e le quotidiane, e le infermità procedenti da causefredde: risolve le febbri tepide e lente” e siccome dagli Autori si scrive – è il Jasolino che così soggiunge– fa il corpo allegro, e produce tranquillità d’animo, scaccia la tosse, conforta lo stomaco, muovel’appetito e si chiama da noi il bagno della bellezza; imperocché oltre che sana la rogna, fa lustri elunghi i capelli; salda e guarisce le fessure delle labbra, dando loro ottimo e nativo colore: toglie le lentiggini;giova al fegato e al polmone; purga il viso alle donne, levando via le volatiche, li panni e le altremacchie brutte della faccia, causate da sangue malanconico, e umore baurachino, o flemma falsa.Risolve il sangue liquido per battiture, o per altra cagione smorto e congelato. Ce ne serviamo – èsempre il Jasolini – la Primavera e l’Autunno e l’uso è in bagno, in doccia, e nel bere. Il luogo del bagnoè molto bisognoso di riparazione. Della sua acqua isperimentiamo alla giornata meravigliose virtù- Rimedii Natur. d’Ischia pag. 231, lib. 2.Dall’indicata sentenza di Plinio, che le acque d’Ischia medicavano coloro che soffrivano di mal dipietra, dalle principali virtù dell’accennata acqua di Succellaro, proprie per calcoli, arenelle, pietre ec.e altri mali della vescica.Dai bassi rilievi votivi a numi scoverti a queste vicinanze.Dagli esperimenti di anni e anni che dovettero precedere gli scrittori riportati di sopra – Baccio eJasolino – per poter applicare a tanti diversi mali, quanti ne abbiamo accennati, le acque medesime, egiudicarne gli effetti e le virtù, tanto più che ivi era stato edificato un locale da bagno, che ai tempi delJasolino 300 anni fa meritava riparazioni.Tutte queste ragioni documentano l’antica esistenza, la prisca rinomanza, la vetusta fama di questoCasale, che col tempo ha scemato d’importanza, ed ha disperso tanti tesori naturali di stufe e di acquefamosissime.Se spariva il bagno di Succellaro, rimanea quantunque negletto quello dell’Olmitello o di Dojano.Nel 1765 il generale Giorgio Corafà viceré di Palermo avvalendosi delle dette acque, stando a dimora-115

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