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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Difesa dal natural baluardo del promontorio Imperatore, ad ovest-sud-ovest forma Citara l’arcoricurvo di quel delizioso vitifero seno, che dal punto di Pizzo-Palmieri a quello dell’Imperatoredistendesi per circa 3 chil. e 700 metri.<strong>La</strong>sciato che si ha la spiaggia di Citara, la pietra bianca, la pietra rossa, e la pietra nera -ariticamente chiamate il ciesco-bianco, il ciesco-rosso, il ciesco-nero (38), - si scovrono, verso S.-O.,fra le tetre onde, ove si specchia la montana pendice del promontorio Imperatore, il quale nella suamaggiore altezza si profonda 18 metri nel mare, ed alza la sua vetta, sormonta da un telegrafo visualead asta, circa 500 piedi sopra il livello del mare.Passato questo promontorio, trovasi lo scoglio della nave; e dopo un piccolo seno la punta delloSchiavo; indi la spiaggia dello Scarrupo; di poi i scogli della Chianara o Spadera.Proseguendo verso il lato meridionale scovresi la montuosa Scannella, ricca e di sinuosità, dipendici, queste aride e aduste, quelle ristrette e pericolose (39). <strong>La</strong> Scannella procede fino alla puntache dicesi la cima di Panza la quale esce dal masso in direzione di S.S.O., e lascia sulla sinistra lacala di Panza anticamente chiamata la marina di Soliceto; fra i cui scogli, oggi dal mare ingoiati,scorreva la preziosissima acqua termo-minerale detta dal Jasolino di Soliceto.Dopo la cala viene Capo-Nero e girando a sud il pizzo della Falconara; e poi la cala di Socchivoo Soccivo indi la punta di Chiariello, che schiude la cala-del-rosso, la quale si unisce e confonde nellido di S.O. colla punta Sant’Angelo piccola isoletta o promontorio che a forma di cono si unisceal territorio d’Ischia Maggiore per mezzo di un istmo di spiaggia arenosa; che da S.O. chiude laCala-del-Rosso e dall’opposto lato di S.E. guarda il seno dell’adusta, monotona, soìitaria marina de’Maronti, spiaggia deserta, coverta da ardente sabbia; sparsa di fumanti cuniculi, che spandono i lorovapori fra quei poggi vulcanici che lunghesso il suo littorale le fan spalliera.Fra quelle infocate arene scorrono i rivoli delle rinomate acque di Cava-Oscura e dell’Olmitello,e vanno a confondersi con quelle del mare, che lambisce la spiaggia per tutta la sua lunghezza di 2chilometri fino alla punta della Gnora, quale punta è seguita dall’altra di Cavallare; e questa dal senodella Portella, che termina nel capo dì tal nome posto a S.E.Dopo capo-portella viene la spiaggia la Felice, di poi la Scarrupata; ambe ingombre di scogli, di(38) Nell’opera di Jasolino vengono chiamati Cieschi. Ciesco significava pietra, ed in Forio vi è una contradache fu chiamata Ciesco poi corrottamente Cierco perché luogo ingombro da molte pietre.(39) Chi volesse seguire la descrizione esteriore che ne fa Jasolino dell’Isola, troverà che tanto lo scogliodetto della Nave, che gli altri promontori che lo seguono sono piazzati diversamente da quello che sonorealmente ritenuti dall’ultima descrizione topografica di quest’isola. Si promettea nel 1836 da alcuni distintiprofessori napoletani la pubblicazione di un volume a spese della reale Accademia delle Scienze contenentela descrizione topografica-geologica-chimica di quest’isola; ma s’ignora se vide la luce.24

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