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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CHIESA DEL SOCCORSO<strong>La</strong> strada che conduce a questa chiesetta, posta sul punto già descritto, fu costruita nel 1791, riattatanel 1864.Salendo la larga scalinata di piperni composta da 20 scalini, si giunge all’atrio della chiesa, ove sonopiazzate cinque croci – Per altra scalinata a doppia tesa si sale al pianerottolo che precede l’ingressodella chiesa.Questa chiesa è semplicissima – <strong>La</strong> sola cappella a sinistra del Crocefisso, chiusa con balaustrata dimarmo e ringhiera di ferro, con marmi e buoni stucchi nel fondo di essa, altarino di marmo colorato,e nicchia corrispondente ove pende un Crocifisso, che attira la devozione dell’Isola intera, sono glioggetti più distinti di questa chiesetta.Questa chiesa fu edificata in età molto remota prima del 1500.Annesso alla chiesa vi era un tempo un conventino dei frati Eremitani, fu abolito in virtù della bollad’Innocenzo X, e la chiesa col locale rimase devoluto all’Università di Forio da doverla consegnareal Parroco dell’ottina; ma Monsignor Capecelatro la diede in beneficio al suo cameriere Sacerdote D.Giovanni de Martino, l’Università di Forio né avanzò protesta, ciò avveniva verso l’anno 1718.Nel 1741 Monsignor Schiaffinati edificò il Seminario nel Borgo di Celso d’Ischia, e volle aggregarsi ilbeneficio di questa chiesa per sussidiare il mantenimento del detto Seminario – Questo dritto si estinse,perché l’Università ed i parrochi di S. Sebastiano affacciarono i loro diritti.Oggi vi esiste un Cappellano ch’è nominato dal Vescovo.Sono da osservarsi in questa chiesetta, dedicata a S. Maria della Neve – Un quadro a fianco dell’altaremaggiore dipinto nel 1554. Un uomo in abito nero sta in adorazione al piede della Nostra Donna colbambino situata fra le nubi – Questa figura di uomo in adorazione dovrà essere il pittore del quadro inlegno – Il nome che vi si legge è Bernardino Migliazo.Due altre cappelle sono alla parte opposta di quella del Crocifisso.Quella detta di S. Agostino, contiene una gran tela dipinta dal pittore Foriano Cesare Calise nel1633.L’altra cappella è dedicata a S. Antonio di Padova.In una tavoletta affissa nella annessa sacrestia, sono dipinte quattro donne vestite all’uso antico delpaese; vi si legge la seguente iscrizione.Quanno si fece questo S. Antonio a quello tempo forno maestre Attinia Sorrentino, Giulia Polita,Minicella Morera e <strong>La</strong>ura Viva a 1581.Intorno la vasca dell’acqua-santa, che sembra un pezzo di marmo di antica urna sepolcrale, si leggeuna iscrizione, mezzo cassata, composta di caratteri misti fra maiuscoli e corsivi, latini, greci, ed arabi,segni e geroglifici. Questa pila di acqua santa è posta al lato destro, all’entrar nella chiesa.36

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