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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Per rimembranza monumentale la VILLA ZAVOTA.Nella prima come vedemmo albergò Gioacchino Murat.Ha albergato – nel secondo l’illustre generale Florestano Pepe.Nel terzo albergo – scienziati, e politici esteri.Nell’albergo Zavota si venne a stabilire il Generale Garibaldi col suo ristretto seguito quando ai primidi luglio 1864 lasciò la casa Manzi – Nell’albergo Zavota ricevette le commissioni che si affollavanoda tutte le parti e che 3 o 4 vapori al giorno sbarcavano sulla marina di Casamicciola, e ripartivano nelmedesimo giorno, carichi di visitatori, de’ quali moltissimi tornavano senza aver potuto parlare, vedere,l’uomo della leggenda – il Generale Garibaldi.Questi alberghi per la loro vastità, e comodi di vita, per la loro eleganza, e per tutte quelle raffinatezze,che si possono desiderare da un esigente avventore, non sono inferiori a quelli di una Città capitale.Ma però quelli di Casamicciola se non hanno il vantaggio del cocchio aristocratico, hanno quello dellevillette ricche di fiori, de’ giardini piantati a pregiatissimi frutti, delle posizioni più ridenti ed amene.Sono questi alberghi provisti di gabinetti di bagni e docce.Belli e variati sono i loro stradoni, i loro viali; coverti da pergolati, arginati da piante fiorite, o daagrumeti quali accessori sono desiderati dal forestiere che viene in questi alberghi per sollevare lo spiritodalle pesanti cure, per migliorar la salute, o per meditare alla vista della campagna, in grembo allasolitudine ed al riposo, in mezzo all’incanto di un cielo sempre ridente, di un mare sempre placido, e diuna campagna sempre amena, durante la stagione della villeggiatura.Ma questa solitudine e questo silenzio hanno un diversivo in varie ore del giorno – <strong>La</strong> monotonia èinterrotta dall’esibizioni de’ petulanti somarieri; che quando offrono sono generosi, quando debbonoesiger le mercedi incontentabili – E’ interrotta dalle offerte delle venditrici e venditori dei lavori dipaglia, che non si stancano di star mezza giornata in sentinella alla porta dell’albergo per aspettar cheesca la vezzosa gentildonna, o la vispa cameriera, o il saltellante garzoncello per offrir loro la borsa, ilpanarino, il frustino di paglia lavorata.E’ interrotta infine dalle civetterie della forosetta tutta snella ed obbligante che serve all’albergo, es’innamora del cameriere del Signore, o del cuoco della casa, fa la graziosa con tutti, ma sfugge, esparisce, riappare, e si dilegua come una farfalla.Parlando di questi alberghi, e di quelli accessori che li abbelliscono bisogna ripetere col Poeta di Sorrento:<strong>La</strong> terra molle, lieta e dilettosaSimile a se l’abitator produce.76

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