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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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ché adombrate da folti rami di alti pioppi ed affollati castagni che ti pendono sul capo. Un alveo di untorrente potrebbesi chiamare piuttosto che strada comunale quel tratto, ove ti viene di fronte la colonnamiliarda; quivi la campestre via si divide in due traverse, l’una si volge a manca e conduce al casale diCampagnano, l’altra a destra e ti mena a quello del Vatiliero. Quivi giunto, dopo non lungo cammino,incontri poche case sparse sulla prominente collina, la quale si versa verso S.E. in una larga e profondavallea detta la valle del Vatiliero, ricca ed abbondante di meleti ed arbusteti. – Volgendo a sinistra – innanziad un meschino casolare – t’interni per un ripido e stretto sentiero, che costeggiando il poggioa manca, domina il centro sottoposto della vallea, che chiamasi il Cosso ed è un intatto cratere di unantichissimo vulcano: il terreno frammisto a cenere e lapillo color nero, molto ferruginoso ed arsiccio,comprova che uno scheletro di antico vulcano esiste in quella contrada.Percorrendo quell’angusto e malandato sentiero, spalleggiato da un sepajo, e marginato da piante dialoe o semprevivo, volgendo a manca, esci in mezzo ad una pianura propizia ai seminati.Dopo poco cammino il sentiero volge a destra; ma vi si incontra altro che da opposta parte procede:amendue s’internano fra una gola di alti poggi, e per quelle inerpicandoti, dopo varie giravolte semprepiù irte, e ripide, vedi apparirti inaspettatamente sul capo l’Eremo di Montevergine.L’eremitaggio è posto in mezzo ad una collina detta dello Schiappone, alla quale sovrasta Monte-Vezzodalla parte S.E.Di rimpetto ad O. s’alzano le catene de’ monti Buceto, Garofalo e Vetta, dalle spalle de’ quali alza ilsuo comignolo l’Epomeo. Dal lato di mezzogiorno il Monte-Barano mostra la sua incantevole e verdeggiantesommità, la quale fratellevolmente si distende sulle colline di Chiumano, piccolo casale che,coi suoi modesti e imbiancati casolari, spicca fra quel vasto tappeto di verdura. In modo che tu osservila valle e la pianura intorno intorno cinte da monti e da colline.Pittoresco è il sito ove il modesto-antico Eremo è posto; in mezzo la solitudine, ed il silenzio.Questo eremitaggio fu edificato circa un due secoli dietro dai germani Ottavio, Raffaele e Luigi Rossi,che abitavano quei luoghi; i quali si morirono colla peste del 1665.Andata in patrimonio tutta la eredità di costoro, furono dopo qualche tempo i fondi dello Schiapponeacquistati dal Patrizio Genovese Gio.Battista Bertarelli erede del Conte Spinola Viceré di Sardegna.Una delle figlie del Nominato Bertarelli sposò Gio.Battista Siniscalchi patrizio Napoletano, alla qualespettarono i fondi della Shiappone con la Chiesa ed Eremo, in modo che anche oggi gli eredi di costei,D. Sebastiano, D.a Maddalena e D.a Maria Raffaela Siniscalchi conservano il dritto di patronato sudetta Chiesa ed Eremo.Uno stemma gentilizio si osserva scolpito quindi sul marmo in basso rilievo posto sulla balaustratadell’altare maggiore, quale stemma si osserva ripetuto al disotto della effigie dipinta sulla gran tela chepende sul detto altare della Chiesa.120

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