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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Fu piazzato, molti anni sono sulla marina, un molino per macinare il grano; per mancanza di acqua, laspeculazione fallì e fu dismessa.Pochi anni dietro fu introdotta una fabbrica di cremore di tartaro, altra di spirito di limone verso lastrada dell’Annunziata, e pure sono state dimesse; in modo che le uniche industrie marittime, terrene,e manifatturiere, sono quelle tre testé accennate.Una tonnaia vi esiste alle vicinanze della base orientale del promontorio di Monte-Vico, ma questaquantunque fosse in appalto sempre a società private, pure immenso sollievo apporta a questa miserapopolazione, ed agli artigiani, ed ai marinai del Comune che vengono impiegati, pei lavori di raddobbode’ legni, per la confezione delle reti, per completare la ciurma addetta a tale pesca, e per la vendita delpesce quanto ve n’è esuberanza.Con tutte queste industrie speciali, meschino è il prodotto che se ne ottiene da questi naturali, i qualiaggiogati sempre dalla miseria e dal bisogno, con questi mezzi non possono sollevarsi; di maniera cheil Comune più miserabile dell’isola è quello del <strong>La</strong>cco.§ 6Scene e CostumiMa se povero è il <strong>La</strong>cco nell’interno delle famiglie, però ricco di vedute, di pianure, di scene romantichee poetiche si presenta all’esterno; in modo che il pennello o la matita di un paesista, la penna di unpoeta hanno dove spaziare il loro genio.Guardando quella piana, larga e discretamente lunga strada della marina, da una parte bagnata da unmare sempre limpido, che colla sua onda or placida or spumante tocca la riva, dall’altra, un tratto spalleggiatoda un tappeto di verdura, ed il resto da una lingua di bianchi caseggiati, tu godi di un orizzonteil più puro che puoi immaginare, perché abbellito da catene di monti lontani, da terre, e castella, lidi espiagge che gradatamente si avvicinano dal golfo di Gaeta al Monte della Rocca, dal Monte della Roccaalla spiaggia di Fumo, dalla spiaggia di Fumo al golfo di Pozzuoli, e dal golfo di Pozzuoli al Castellodi Procida e d’Ischia.Questa spiaggia e questo lido, è riparato da tutt’i venti impetuosi; solo potrebbe l’aquilone; ma nonspira mai violentemente.Mirando dalla Valle di San Montano l’Epomeo che ti sta di prospetto, e che colmando colla sua rapidachina colli e dirupi, viene a fermarsi sulle colline che ti sono di fronte, ovvero volgendoti dall’oppostolato, il mare che internandosi nella Cala, è accolto nel basso seno della romita spiaggia difesa dai baluardidi Monte-Vico, e dalla punte di Mezza-Torre di Zaro, tu a tali viste divieni poeta, diventi pittorese non lo sei; tanto più se t’interni nella vallea coverta da vigneti che ti circondano, da colline roman-53

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