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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO IVCOMUNE DI CASAMICCIOLA§ 1Itinerario da Ischia a CasamicciolaDopo di aver percorsa la strada del Porto d’Ischia, d’esserti internato nello svolto che spalleggia laChiesa di S. Maria di Porto Salvo; di aver montato il pendio a destra, ti trovi su di un colle posto a cavalieredella Villa dei bagni, che segna la piccola cresta della collina di S. Alessandro.Questo colle si chiama la Cercola-Quercia-appunto perché un albero di questa specie signoreggia ilpilastro che sostiene l’antica lapide di confinazione fra il Comune d’Ischia, e quello di Casamicciola, laquale addita che nel 1788 questa strada si costruì.Giunto su quel punto, da cui scovri il castello d’Ischia, con parte del caseggiato del Comune, e le isoledi Vivara e Procida che ti sorgono quasi di fronte, ti conviene scendere per una china sempre ingombradi ciottoli, e solcata dalle acque piovane, tracciata fra selveti e vigne, in mezzo alle rovine del Castiglione,il cui promontorio, mesto e mutilato, s’erge al finir del pendio sulla destra del passaggiero, mentrei ponticelli del Montagnone, ramo di quello del Rotaro, fanno alta spalliera alla strada sulla sinistra dichi scende, spiegando i loro tappeti di eterna variopinta verdura, che nelle stagioni dei fiori l’aere circostanterendono balsamico e lo spirito del passaggiero riempiono di voluttà.Trascorrendo contrade romantiche come queste, ti corrono per la mente gli eroici fasti de’ nostri antichiavi, perché in questa medesima vallea, oggi traversata dalla battuta strada, si decisero i destini diquesta isola fra i profughi Cumani fuggiti dalle mani del terribile Aristodemo, e le schiere del tirannodi Siracusa, che colla sua numerosa flotta in questi mari venne a portar battaglia agli Etruschi, in guerracon Cuma; e soggiogò l’isola, in modo che i Siracusani occuparono la rocca del Castiglione, n’espulserogli emigrati Cumani e si fecero donni, col loro duce Gerone, di questi spopolati luoghi.Accosto a questi massi vi esiste una contrada meschina e muta, perché divenuta campagna, conosciutaancora col nome di Casa-Cumana, ove i profughi Cumani, accennati di sopra, si stanziarono, protettidalla Cittadella del Castiglione.Quivi veniva a passar giorni calmi, in preda alle sue fatidiche ispirazioni, accolta dai suoi concittadini,la Sibilla di Cuma, dimorando in sotterranee grotte, per quanto ci assicura il d’Aloysio, aggiungendo,nella leggenda al lib. 1 cap. 5 pag. 43 della sua opera l’Infermo Istruito che, a’ tempi suoi nell’atrio dellacasa de’ signori Garrica, si osservavano ancora.61

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