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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Al tempo dell’imperatore Carlo V e del viceregno di D. Pietro di Toledo, era l’isola poco abitata, erovinata, come si legge nella petizione XXI diretta a quel principe (17) per cui unitamente alla città ocastello faceva una sola Università e sottratta dal potere militare avea un sindaco, che reggeva la civileamministrazione, il quale per privilegio concesso a quest’isola, prendeva il terzo posto, fra gli altri sindacidelle Università del regno nei reali parlamenti, in cui tali rappresentanti venivano convocati (18).Pei diversi casali dell’Isola vi era un deputato ad eletto che chiamavasi il Catapane, il quale badavaalla grascia, ed a mettere l’assisa al pesce – Anche queste facoltà dipendevano da privilegio (19).Accresciutosi il numero della popolazione, il governo amministrativo fu diviso in tre centri, e quindil’isola d’Ischia amministrativamente in tre parti - Un centro comprendeva la città col suo sobborgo diCelso e casali di Campagnano e Piano del Bagno: questa università formava ogni anno due Eletti fra inotabili cittadini, uno civile, l’altro del popolo.17) Item supplicano la predetta Maestà cesaria attento la insula è piccola et sterile il frutto della quale non bastaa li abitanti, et anco per essere ditta cità disabitata et ruinata et per dar causa che si abita et repara etc.etc.18) Vedi nota 214 a 216 della 2° parte.Item supplicano ec. Che in tutti parlamenti o altre coadunacione che farà la M.V. o suo viceré in lo Regno dovesaranno convocate le universitate Sindaci de ditta cità et insula, sia dato lo terzo loco tra le universitate di questoRegno, tanto in sedere quanto in parlare et ogni altro atto non ostante qualsivoglia privilegio ed altri concesso oda doverse concedere da la M.V. attento che al presente ne sta in possessione.Servetur privilegium antiquum si quid habent, sin autem vicerex se informet et rescribat – V. petiz. XV nell’Estrattode’ privilegii dell’Isola d’Ischia.19) Item supplicno V.M. cesaria attento che ne tenono privilegio di re Federico sub dati 1501 cuius tenor talisest. – Item supplicano la predetta maestà che per il vivere de detta cità et insula et anche per essere cosa giustaet conveniente quelle se degna de gratia speciale concedere et donare alla detta cità tutte le marine et liti marittimi,peschere promontorii et tutti mari circum, circa la cità et insula predetta doi miglia in mare, non ostantequalsivoglia lege, usu, consuetudine o privilegio tanto regale quanto de’ baroni che ostasse a la ditta concessioneet che de ditto mare, marine liti, peschiere, et promontorii ne possa ditta università disponere et fare come cosaloro propria, et che tutti quelli pescatori che nce pescaranno siano tenuti portare la terza parte del ditto pesce chepigliaranno in ditti mari a vendere per grassa de ditta cità et insula con l’assisa alloro imposta per li Catapaniin quello loco dove per ditti Catapani serà ordinato et per lo simile siano tenuti ditti pescatori vendere pesci conla assisa in li casali et più propinqui a li lochi dove pescheranno, non ostante che ditta et insula non ne sia inpossessione di quella.PLACET REGIE MAJESTATI PER MEDIUM MILIARIUM CIRCUM CIRCA INSULAM ET CIVITATEMISCLE.Chiestane la conferma a Carlo V. decretò.SERVETUM DICTUM PRIVILEGIUM NON OBSTANTE QUOQUNQUE ABUSU – v. OP. Cit. Petiz. VIII.18

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