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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO XIAlfonso I d’AragonaL’isola d’Ischia entrava in una nuova era colla venuta degli Aragonesi; in un’era di azione; perché ilsuo piccolo territorio diveniva il teatro degli amori, e delle lotte; l’asilo della sventura, e nella espulsionedi questa dinastia il loro ultimo ricovero di salvezza.Quindi non vi è per quest’isola epoca più ricca di avvenimenti, di quella che si svolge dal 1441 al 1501da Alfonso I°. a Federico. Fino all’anno quarantuno sono state passaggiere quelle nubi pregne di eventipolitici che si addensavano sull’Epomeo; ma di poi queste nubi tempestose fermansi come di piombosul comignolo del muto vulcano, e scaricano, le guerre fra gli ultimi avanzi degli Angioini, e degli Aragonesi,le incursioni dei Franchi e de’ Genovesi, e dei Catalani e dei Siciliani - e poi? - dei feroci piratibarbareschi, che più non lasciano per secoli di tormentarla!(Anno 1441). Ritornava Alfonso furente per la rabbia e per la sete di vendetta nel 1441 per impadronirsidi Napoli.Come avea praticato otto anni prima si accostò ad Ischia; ma quella novella guarnigione gli opposevigorosa resistenza, e gliene contrastò a tutta oltranza il possesso.Preso da cieco furore per l’inatteso contrasto, e volendo assicurarsene il possedimento, stimò utile alsuo politico divisamento, ed opportuno alla sua giustizia, cacciar dall’isola e dalla cittadella quel presidio,che parteggiando per Renato glie ne avea resa difficoltosa l’occupazione.In sostituzione degli espulsi vi stanziò una nuova colonia di trecento fidi Spagnuoli e Catalani, a qualidiede in consegua la fortezza.Fino a questo punto lo avrebbe guidato la prudenza, e la ragion di Stato: ma vi era la parte di vendettada compiere, per cui decise che, soli ed inermi fussero partiti quei militi, lasciando le loro famiglie, lecui donne astrinse a passare fra le braccia de’ suoi fidi seguaci, accozzaglia di tristi (134).Ecco come esordiva questo nuovo straniero, che veniva ad usurpare una monarchia, rapendo dallebraccia di un padre una figlia, strappando dai legittimi amplessi di un marito una consorte, che la naturagli avea concessa, la religione santificata; e questa suprema legge di sangue, questo celeste precettod’indissolubile nodo, con rabbia feroce, si calpesta da Alfonso col calcio della sua azza, colla puntadella sua spada!134) V. Jasolino cenno storico su Ischia – d’Aloysio op. cit. Lib. I. Cap. 2. pag. 20 – che per errore dice Ferdinando– invece di Alfonso – Anonimo Oltramontano Quadro topog. istor. dell’Is. d’Ischia pag. 87-1822 – PontanoLib. VI. Siano St. d’Ischia Par. 2. pag. 77 – Summonte St. di Nap. lib. V.47

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