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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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(Ann. 5 a. E. V.) Ereditando Augusto le deliziose ville di Lucullo e Pollione veniva spesse fiate a diportoin questi siti, e mirando a se d’innanzi l’isola di Capri, abitata un tempo dai Teleboi, ivi si portò,attirato dall’incanto delle sue amene colline (80).Vi si fermò colla sua Giulia, scegliendo quel soggiorno di calma a sua stanza; e tanto più a quel sito siaffezionò, perché al suo giungere vide rinverdire un’annosa elce (81).Alla bellezza del sito, ed al credulo portento dell’elce si accoppiò che l’aria di Capri influiva prosperamentealla salute della sua cara Giulia. Ma siccome quest’isola si apparteneva a Napoletani, convennead Augusto chiederla a quella repubblica, in permuta dell’Isola d’Ischia, la quale assai più vasta, moltopiù popolata, più ubertosa, più gradita dovea essere al governo partenopeo che tostamente ne accettò ilcambio (82).Così l’antica isola di Pitecusa dopo 330 anni di separazione ritornava a congiungersi a Napoli; a dipenderedal Senato, dagli Arconti, e dalle leggi della Repubblica Italo-Greca, a cui visse soggetta finoal quinto secolo.Questa era la sorte serbata ai deboli, passare, e ripassare da un padrone ad un altro, secondo un capriccio,un interesse; anzi meno anche di un interesse e di un capriccio, di una pianta che fiorisce, di unmotto di una fanciulla!....Ma questa fanciulla era bella, spiritosa, istruita; troppo amata dal suo genitore, che troppo l’appagavanei desideri e nei capricci: delitto di condiscendenza, amore strabocchevole paterno, che trascinaronoquesta fanciulla bella come l’amore, pura come un genio, istruita come un filosofo, cagione della permutadi Capri per Ischia, a divenir putrida e schifosa, per le sue impudicizie, come una cloaca di vizi edi dissolutezze.Senza curare la fede di sposa data a Marcello, di consorte al vecchio Agrippa, di moglie a Tiberio,Giulia, rotta nei costumi, esiliata nell’isola di Pandataria (Ventotene) da quel padre stesso che tantol’avea amata, tanto l’avea nei desideri giovanili contentata; moriva della più crudele delle morti, col piùatroce de’ martiri, e per ordine dello stesso suo indegnato marito Tiberio, divenuto imperatore, morivadi fame !!.....(83).Questa era la fine di quella Giulia a cui andava l’isola d’Ischia debitrice di aver mutata livrea, da unlontano a più vicino padrone, da un Prefetto ad un Arconte e nulla più.ediz. 1822 – Jasolino St. d’Ischia Cap. 46 pag. 233.80) Virgilio Æneid. Lib. VII.81) Svetonio in vita Caes. Aug. 72.82) Strabone geograph. lib. V. – Svetonio in August. Cap. XXII. p. 221.83) Smith – Dictionary of Greek and Roman biography.26

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