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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Scoverta troppo tardi la trama franco-ispana Federico non tanto provò dolore della perdita del suoregno, quanto del tradimento fattogli dal suo congiunto Ferdinando il Cattolico, per cui di un odio implacabilesi armò contro questo fedifrago, e decise rifugiarsi piuttosto presso gli stati del re di Francia,aperto nemico, che in quelli dello spergiuro ingannatore Zio.Quindi mandò a chiedere salvacondotto a Luigi XII, ed ottenutolo, partì per la Francia colla sua famigliaaccompagnato dal solo suo segretario il Sannazzaro; lasciando tutti gli altri fidi seguaci nella roccad’Ischia inclusi Prospero e Fabrizio Colonna suoi capitani; l’ultimo de’ quali pagata la taglia era statoliberato dai Francesi che lo avevano fatto prigioniero sulla sua parola (200).Rimase Ischia sotto il governo del Marchese del Vasto e della sorella Costanza.Parte delle genti ricoveratesi con Federico, erano già state spedite alla difesa di Taranto da costui,trovandosi ivi rinchiuso il suo primogenito Duca di Calabria.Partendo questo sventurato principe con sole cinque galee sottili, si portò in Francia; e diede un addioa questa spiaggia, ultimo punto del suo dominio, in cui l’ultimo lampo si spense di sua Monarchia;quella monarchia che in questa medesima spiaggia cinquantanove anni prima avea fatto spuntare ilfulgido-sanguigno suo raggio. E mentre Alfonso I. iniziava in Ischia il suo dominio con atti di ferocia,togliendo i mariti ed i padri alle donne ischitane, conquistò il regno e fu despota fortunato: Federicofiniva in Ischia di regnare, con atti di generosità, accordando ai figli di quelle violate donne, tutti quellegrazie che loro potea concedere, e di virtù dotato, non fu accetto - Era detronizzato!.......Stando Federico d’Aragona in Francia, scrisse al Marchese del Vasto, che potea consegnare Ischia erendere la cittadella al re di Francia Luigi XII, senza che questi la prendesse colla forza.Il del Vasto non volle obbedire, perché era portato per la casa di Spagna alla cui nazione e famigliaapparteneva.Anzi la sorella di lui D. a Costanza si preparò alla più eroica resistenza contro la flotta Francese, chenon potendola ottenere con le vie pacifiche, intraprese a soggiogarla colla forza.(Anno 1503). Ammirevole, anzi sorprendente fu la resistenza di questa nobile donna, che, dotatad’invitto animo, ignaro di ogni debolezza inerente alla qualità di donna, fornita di alta intelligenza superioreal suo sesso, mostrando l’energia, la bravura, la tattica militare di valentissimo capitano, resistetteall’assalto, e mantenne sulla rocca alta la bandiera di una casa che più non era, la bandiera della linearetta dei reali d’Aragona.200) «Invece di aspettare gli eventi – «Federico d’Aragona – esecrando l’infamia del re Cattolico patteggiò conFrancia, rinunziandole ogni ragion sua, stipulando amnistia pe’ suoi leali – Ito in Francia ottenne la contea d’Angiòcon trentamila ducati; ma col divieto di più uscire da un regno dove pure era venuto con salva condotto».Cantù Stor. del’Ital. Vol. VI. Cap. CXXX. p. 90.86

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