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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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E così del pari le acque di S. Restituta vennero rinchiuse in un apposito stabilimento alle rive del <strong>La</strong>cco.Più tardi nella valle ove dicesi la piazza de’ Bagni in Casamicciola s’ingiungea ai compadroni di quellosquallido edificio de’ bagni di Gurgitello di costruire uno stabilimento, che alla decenza, accoppiassela pubblica comodità, e questo edifizio fra lo spazio di circa 2 anni, fra le discussioni, ed i clamori, frai litigi e le proteste veniva eretto.Altre fonti furono utilizzate; altri piccoli edifizi costruiti dal de Rivaz e Zabatta, dal di Costanzo, e altriin Casamicciola.Ed oggi, 1867, che rivediamo questo capitolo scarabocchiato otto anni dietro, non possiamo trascuraredi aggiungere che un elegante stabilimento pei bagni di Gurgitello ha completato il sig. Luigi Manzi,a sue spese, senza indietreggiare in faccia ai dispiaceri, ai crepacuore, e all’esigenze di Architetti edoperai.In Forio il sig. Nicola d’Ambra un edifizio decente e proprio ha costruito del pari pei bagni delle sueacque, di recente rinomanza, dette di Francesco I ossia di Paolone, fornendolo di comodi e decenticamerini.Le accennate acque si sono quindi utilizzate con decenza e proprietà, e ne testifichiamo meritata lodea quei Municipi, a quei privati possessori, a quei cittadini filantropi, che con cure e dispendi hannoingentilite le loro contrade, hanno prodotto un bene all’umanità languente, hanno aperto un veicolo diguadagno al paese, si hanno procacciato un nome che sarà riverito dai contemporanei, benedetto daiposteri, se l’ingratitudine e l’invidia diverrà arma spuntuta.Ma le tanto salutari acque di Castiglione, di Citara, di Olmitello? Giacciono come un secolo fa, chipiù e chi meno, abbandonate, derelitte!<strong>La</strong> prima prossima al mare, è divisa dalla strada mercé uno stretto sentiero, alpestro ed impraticabile.<strong>La</strong> seconda rinchiusa in una vasca mezzo rovinata, fiancheggiata da un modesto edifizio di pari condizionedell’accennata vasca, fra le aduste arene di solitaria spiaggia, invece di attirare, elimina ogniessere umano che vorrebbe al fonte bagnarsi.<strong>La</strong> terza per tanti anni dispersa, scoperta per caso, scorre in un burrone, inutile e disprezzata.E che diremo di quella recentemente scoperta della Cavaoscura, ove annualmente più di cento bagnantidi quei contorni si avvolgono, scavando delle vasche sul suolo, ed appollaiandovisi dentro, amodo di selvaggi, profittando di quella sorgente tanto utile, che si sperde tra quelle inospite contrade?E meglio non parlarne!L’acqua della Rita giace dimenticata nella sua ombrosa vallea, ed un giorno o l’altro ne sarà dispersaod alterata la vena, come quella di Bagnitello, Mezzavia, e Succellaro.73

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