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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Si cominciò ben tosto in tutti i comuni dell’isola ad esporre santi, a far tridui, novene, processionidi penitenza, sermoni, prediche, fervorini, ed offerte, e voti onde il flagello si fosse per la Dio mercèarrestato, e non ammiserita quest’isola, che la sua sussistenza ritraeva dal solo minacciato prodotto.Venne il 1852 e la malattia comparve più intensa; senza parzialità, senza riguardi; e quantunque nonsi fossero trascurati mezzi e specifici svariati, pure questi riuscirono vani.(Anno 1853). In uno stato miserabile era l’isola ridotta, quando in Luglio 1853 veniva per la primavolta a villeggiare Ferdinando II e la sua famiglia nella casina reale alla villa dei Bagni.Giunto Ferdinando in Ischia decise mutar quel lago, in cui la casina si specchiava, in porto.Tosto fu dato mano all’opera - L’Ispettore di acque e strade Luigi Oberty, ed il luogotenente del genioDomenico Milo ne levarono la pianta, e ne presentarono il progetto al re che lo approvò.Si diede mano all’opera dallo stesso Tenente Milo, che restò incaricato della direzione de’ lavori, collagratificazione di ducati dieciotto al mese, oltre duc. 179.40 pagatigli per indennità di via.Prima quel lago, due volte l’anno, dava un’abbondante pesca a Natale e Pasqua, che il Comuned’Ischia, concedea in fitto, per un estaglio a suo profitto: ridotto a Porto perdeva quel provento, ma nevenia indennizzato dal governo con un annuo assegno.Il servizio amministrativo fu affidato a Camillo Quaranta, nello stesso modo che si era adoperato perla costruzione del bacino di raddobbo del porto militare di Napoli.In seguito allo stesso Quaranta fu affidata la direzione dell’opera.Servi di pena furono impiegati ai lavori.Tutte le barche dell’isola vennero astrette a trasportar materiali, e della mercede statuita metà - Dio sacome! - fu pagata in contanti, la resta in maltrattamenti e busse regalate dal Quaranta, o da chi facea perlui.Si era dato principio all’opera nel 25 luglio 1853 coi lavori di taglio e di getto.Nello stesso anno veniva costruito l’acquedotto che da Monte-Buceto dovea portar l’acqua alla Villade’ Bagni che ne difettava: una guardia forestale fu posta a guardia di quello, per qualunque devastazioneo danno.Delle nuove tracce di strade, un ramo venne aperto a luglio 1853, l’altro a settembre nel Comunedi Casamicciola. I proprietari danneggiati percepirono un’elemosina pel suolo occupato; non si tenneconto de’ danni (276).276) Il compenso sul suolo occupato si calcolò non sul valore reale dell’estensione, ma su quello calcolato infondiaria, che nell’isola era poca cosa, atteso la qualità e natura de’ terreni nel 1809 in cui fu aggravata questatassa prediale.144

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