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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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le reggimento se da una parte apportava franchigie e diritti, frenava abusi ed arbitri - I funzionari, elettidal suffragio elettorale, al capo delle amministrazioni municipali, si diedero, chi più chi meno, secondii propri talenti, a garentire i primi, frenare i secondi.Furono istallate scuole comunali pei figli del popolo di ambo i sessi, secondo le norme del regolamentodi pubblica istruzione, posto in vigore nel 1861, in coteste meridionali provincie.Regolata venne la pubblica amministrazione su libere basi, in cui la pubblicità degli atti, la discussionedelle proposte, formavano i più solenni vantaggi apportati dal progresso, frutto delle libere istituzioni.(Anno 1863). Entrava il 1863, ed era apportatore di lusinghiera gioia, e d’onoranda pagina alla <strong>storia</strong>dell’isola d’Ischia.Questa gioia, che racconteremo, questa pagina onoranda, che con la oscura nostra penna noi vergheremo,coroneranno questa <strong>storia</strong>, chiuderanno questa seconda parte.Era il 20 Luglio del 1863! Il Porto d’Ischia popolato di spettatori, sembrava il centro di popolosa festivacittà delle lagune. Borghesi, contadine, milizie, funzionari, chi in giubbone, chi in tunica, od assisa,chi in guanti gialli ed abito nero, tutti frammisti, erano intenti con gli sguardi alla bocca del porto.Entra da quella una <strong>La</strong>ncia, pavesata della bandiera italiana della real marina; essa si è distaccata dallaPiro-Corvetta il Governolo, ancorata fuori del porto.Questa leggiera bianca navicella entra sicura; si accosta allo scalo, e scende - fra gli applausi festosidi quel popolo raccolto, sulla tanto animata riva - Sua Altezza Reale il Principe Oddone Duca diMonferrato, accompagnato da ristretto seguito, composto dal Marchese di Negro Vice-Ammiraglio eSenatore del Regno, suo Governatore, dal Cav. Anzino suo Cappellano, dai Cavalieri Alzari di MalaussenaGustavo, e Frigerio nobile Galeazzo, uffiziali di ordinanza. Dal Cav. Adami dottor Evasio medicodestinato al servizio di detto principe (284).S. A. R. prendeva alloggio col suo seguito nella nazionale casina, e senza esser preceduto da delegatidi polizia, senza esser accompagnato da carabinieri, senza esser seguito da guardie di pubblica sicurezzama solo, con un ristrettissimo seguito di gentiluomini, viene in mezzo ad una popolazione che incontraper la prima volta, ed a quella si affida; lontano da ogni sospetto; senza scrutinar gli antecedenti di quelpopolo, di quei funzionari, di quelle truppe; anzi rifiutando che questi antecedenti si denunziassero.I boschetti, i giardini, le ville, non sono più un serraglio, una cittadella, un sancta sanctorum, chiuso aiprofani.Il popolo tutto, a qualunque ceto esso appartenga; di qualunque colore politico esso sia; in qualunquegraduazione sociale stia esso piazzato, è ammesso in quei reali siti; può godere di quegli ameni sentieri;ricrearsi a quei musicali concenti; partecipare a quei campestri balli; dilettarsi di quelle incantevolivedute; mentre il real Principe si compiace del contento di quel popolo; della gioia che traspare da quei153

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