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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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VILLAGGIO DI PANZAFatta un’osservazione alla spiaggia di Citara, montate le colline del Cotto, traversati i malandati sentierie le giravolte della via alpestra in parte, ed in parte sassosa, si scorgono i primi casolari, e poi l’altracupola della Congrega del Villaggio di Panza.Questo casale dista circa 3 chilometri e mezzo da Forio: ed è al primo punto meridionale dell’isola, alfianco di libeccio.Il nome antico di questo casale, secondo riferisce il Summonte, fu Pausa poi corrotto in Pansa – Pausaera ben detto, e molto a proposito, perché luogo di riposo per coloro che o scendevano dal Monte, osalivano dalla marina.Lo Ziccardi al contrario fa derivare il nome di questo Villaggio dalla parola greca veementi terraemotuquatior – scosso da improvviso terremoto.Non sappiamo accettare la poetica etimologia dello Ziccardi, ma sebbene quella del Summonte.Il de Rivaz racconta nella 6° edizione dell’opera sua che nel 1853, in una scorsa ch’egli fece in questovillaggio, trovò in un letto di rivo una medaglia romana trascinatavi dalle acque piovane, era dei tempidell’imperatore Massimino, e da un lato era impressa l’effigie di costui coll’iscrizione IMP. MAXIMI-NUS PIUS – e dall’altro l’immagine della Fortuna tenendo nella mano sinistra il corno dell’abbondanza,con le lettere S. C. ed intorno la leggenda - PROVIDENZIA AUG.Soggiunge, di aver scorto in altro punto gli avanzi di un muro reticolato, e dei tubi di piombo scavatia quelle vicinanze.Noi per lungo al Capitolo 8° di questa Parte d’I<strong>storia</strong> terremo parola di tali scavi, quando daremo qualchecenno sulla Cava di Socchivo, confinante col villaggio di Panza: Allora il lettore leggerà la <strong>storia</strong> diquesti tubi di creta saldati in piombo, e di molte monete ivi trovate nel 1860, le quali però non danno acredere, che vi sia stato nel Villaggio di Panza o di Socchivo una città di romani come pretenderebbe ilde Rivaz, mentre i tubi degli acquedotti furono piazzati nell’epoca dell’occupazione francese dal 1806al 1816, e quelle monete romane trovate in quel letto di lava, oltre che fussero state di divers’epoca, eranoconfuse con monete turche, inglesi, austriache e papaline di variantissime epoche – tutte traportatein quel burrone dalle lave piovane.Questo villaggio ha una amenissima piazza che guarda il mezzogiorno di fronte, a levante l’ultimacorrente dell’Epomeo a varie tinte, ed a capricciosette colline, che si vanno a perdere sulle campagnemeridionali – Due chiese sono poste ai due estremi della piazza, ed una modesta fila di case, la spalleggiaa settentrione.Fu rinomato questo casale al tempo dei re Aragonesi che quivi venivano ad approfittare del divertimentodella caccia delle quaglie, delle tortorelle, nelle opportune stagioni.Vi esisteva un sito riferito dal d’Aloysio in cui Ferrante si metteva a sedere per attendere l’entrata dellacaccia – chiamasi dai panzesi la sedia del re.24

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