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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Le Serrarese e le Fontanese hanno un tipo particolare di bellezza – Snelle, biondine, con quegli occhineri, mento profilato, hanno un tipo fra le Svizzere e le Inglesi.Fisionomie molto signorili ed interessanti sono quelle che s’incontrano per le vie, e si guardano nellechiese di questo paese rurale – Le quali fanno un pronunziato contrasto col luogo e colle sue agricoleabitudini.Era un giorno di vendemmia, anzi una domenica, quella del 29 settembre del volgente anno, quandofacemmo altra escursione per questi montuosi siti, onde meglio esaminarli.Restammo sorpresi a veder visetti nobili, gentili, lineamenti profilati, carnagione rosea e fresca di contadine,che portando in testa delle tine piene di uva: dalla vigna andavano al palmento a deporle – Nonin quel giorno vedemmo, né prima, tipi così distinti negli altri comuni; incontrammo figure simpatiche,graziose, belle, negli altri luoghi dell’isola, ma era una bellezza che s’incontra ovunque, per cui neglialtri capitoli non ne tenemmo parola, ma alle forosette di Serrara-Fontana, viste il 29 settembre 1867,ci è convenuto consacrar un paragrafo perché lo meritavano.§ 8L’Eremo di S. NicolaSulla piazzetta di Fontana si uniscono tre vie alpestri e montuose, l’una dalla parte di mezzogiornoconduce a Moropano – l’altra dalla parte di occidente conduce a Fontana di basso – la terza dalla partedi settentrione, ti guida alla cresta del monte Epomeo, per mezzo di alpestre e variata pendice, che sein un punto è piana e percorre un margine di un vallone, o interseca selveti e piani seminatori, in altro èintagliata in massi petrosi, è erta e piena di ciottoli, stretta ed affannosa, solcata dalle acque, profondatadai torrenti, spossata dalla brina, guastata dal traffico, derelitta dal municipio, penosa pel passaggiero.Dopo tante giravolte, salite e discese, dopo tante svariate scene, di pianure, colline, di valli e di massi,tu giungi sul dorso della sommità dell’Epomeo, da dove miri sul capo apparirti il Picco di S. Nicola .l’Eremo e la Chiesa – e dintorno pietre graziosamente rose dalla saliva del mare a tanta altezza e distanza.Sull’Eremo di S. Nicola – luogo prescelto per deporre la nostra penna, e chiudere questa <strong>storia</strong> – noinon saremo né poeta, né romanziere, non dipingeremo, né descriveremo questi punti, non diremo chel’isola dalla sua sommità guardandosi sembra una miniatura, sembra un musaico, che sopra un vastofondo azzurro presenta i colori più brillanti, e le tinte più armoniche – Non diremo che per forza diun’illusione ottica le colline ed i promontori, che dal piano si veggono maestosi, e che circondano questavetta, sembrano essersi appiattati e rannicchiati intorno alla sua base.Non diremo nulla di tutto ciò perché il Picco di S. Nicola può essere ammirato, ma non descritto; non133

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