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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Per la qual cosa Sesto Pompeo, all’invito del suocero Libone, che avea un tal congresso proposto; e loattendea nella detta Ischia, venne da Sicilia, scissa dal romano impero fin dall’anno 44 avanti l’E. V. esottoposta al suo comando.Accompagnato da una imponente e numerosa flotta, montando egli una galea a sei ordini di remi,giunse in questi paraggi; e quivi, come in luogo sicuro e di sua fiducia, perché abitata da gente del suopartito, attese i suoi emuli (77).Trattata la pace con Ottaviano ed Antonio, Sesto Pompeo concesse loro la Sardegna, e si ritenne lasola Sicilia.Fu questa solennizzata da un lauto banchetto che il medesimo Pompeo diede ai due suoi rivali a bordodella sua galea dirimpetto ad Ischia.In siffatta occasione Menas suo liberto, che accoppiava a bravura, fedeltà, gli progettò, ch’era opportunotagliare le corde delle àncore, che fermavano il legno, su cui trovavansi Ottaviano e Marcantonio;e così, mettendolo in cammino, far prigionieri i due duci, ponendoli all’arbitrio suo. In questo modosarebbe divenuto padrone dell’universo.Ma Sesto Pompeo, qual uomo d’onore rispose a Menas. - «Tu dovevi farlo senza che me lo avessidetto; ma giacchè mi hai comunicato il tuo divisamento, io mi contento più di quello che mi rimane(purché io sia leale) che acquistare l’universo procacciandomi il nome di traditore».(Ann. 31 a. E. V.) Morto Pompeo e vinto Antonio, restò Ottaviano solo padrone della repubblica; edopo di aver assunto il titolo d’imperatore nell’anno 25 avanti Cristo (e di Augusto due anni dopo)venne spesso alle delizie di Napoli, premurato da Livia e da Virgilio.Stando Ischia sotto l’imperio di Augusto cominciò ad assaporare quella pace, che da secoli l’era statatolta; perché travolta nelle guerre civili, e nelle mene degli efferati partiti.Principiò quindi a propagarsi l’agricoltura e l’industria; a popolarsi di più oneste genti, ed a godere ifrutti della tanta desiderata tranquillità (78).Le opere ed i monumenti pubblici cominciarono ad aver incremento, molti Romani vi accorsero a gustarequell’aere così puro, e quelle acque sì salutari, che da giorno in giorno ad alta fama s’innalzavano,da superare quelle delle terme di Pozzuoli, di Baja e dell’Umbria (79).77) V. Appiano his. V. 69 a 71. De Cassius hist. Rom. 48.4 – (ad Att. X, 11) dice che G. Cesare odiò per alcuntempo i Napoletani per la divozione mostrata a Pompeo il grande.78) «I miseri popoli, per propri interessi facili a dar titoli a Signori assoluti, lo chiamarono Augusto; ed i suoifautori, speranzosi di grazie, gli diedero, calpestando ragione e coscienza, il supremo nome di Padre della PatriaMercato di titoli, comprati col facile prezzo dell’adulazione, e col vile desiderio di privati guadagni».79) V. Anonimo Oltramontano. Cenno St. sull’Isola d’Ischia pag. 8425

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