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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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(Ann. 550 a. E. V.) Fra i destri, il più accorto si fu Aristodemo tiranno crudele di Messene - appellatacosì dai Messeni che l’abitavano - (40). Era questo scaltro despota di oscura origine, e giunse a farsisignore di Cuma - nel 550 avanti G. C. - per aver pugnato con 4500 pedoni e 600 cavalieri cumani,contro le masse sterminate degli Etruschi, tra il Clanio, il lagno di Terra di <strong>La</strong>voro, ed il Volturno.Gli Etruschi furono trucidati compiutamente, ed i Cumani credettero che Giove coi suoi fulmini liavesse abbattuti.Aristodemo intanto divenne perfido, ingordo di sangue cittadino, ed avido delle più nefande lascivie.Guidato da una sfrenata ambizione, signoreggiato dal maltalento, e dall’ingordigia di regnare, estesela sua crudelltà ancora verso i primari cittadini della cumana repubblica, e questi per liberarsene glitramarono la vita.Scoverta la congiura, molti di essi furono barbaramente trucidati, e coloro a cui fu dato scamparne siricoverarono nell’isola d’Ischia, fra quelle stesse spiagge, sulle stesse colline - forse trasformate in partepei succeduti fisici disastri - ove i loro avi avevano stampate le prime orme, dopo lasciata la terra natale(41).Memori i Cumani degli aviti tradizionali racconti, confirmati dalle rimembranze dei profitti ricavatidagli Eritresi, da non gran tempo espulsi per le note cagioni; lusingati da utili speranze, istrutti dai precettidella Sibilla Cumana loro compatriota; legati all’amor di razza; bentosto una stabile e ferma sedepiantarono in quest’isola, alle vicinanze di quella contrada ove i Calcidesi avevano un tempo stabilitala loro colonia (42).Più fortunati dei loro avi, scavando l’argilla plastica per la fabbricazione dei vasi, dissodando i massiper piantare i magliuoli, rintracciarono miniere di più prezioso metallo, che gli Eritresi i primi avevanoscoverte (43).Questa colonia cumana emigrata per delitto politico, dovette giustamente temere la vendetta di Aristodemo;e la vicinanza del costui dominio, che poco tratto di mare mantenea da essi discosto, li fecesolleciti a premunirsi.Ad una delle sponde di lato N. E. di quest’isola, innanzi alla città istallata dai cumani, sorgea altopromontorio, il cui fianco di N. E. era flagellato dalle onde.Questo promontorio si estolleva a forma di cono, fra la spiaggia e la vallea formata dalla catena de’40) V. Erodoto Lib. VI41) Capaccio St. di Pozzuoli ed Ischia Antica. - Jasolino St. d’Ischia Lib. I. Cap. 3.42) «Sotto (il sudatorio di Cacciutto) giace un piano detto Casa-Cumano per essere stato una volta, in tempodella tirannia di Aristodemo, da Cumani abitato che fuggirono la persecuzione di questo tiranno». V. d’Alojsio St.d’Ischia lib. I. Cap. 2 pag. 20.43) V. Nota 25.13

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