12.07.2015 Views

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Sul cadavere mutilato di Manfredi, e sul mozzato capo del giovane Corradino, la feroce casa d’Anjou(d’Angiò) piantava il suo trono, che per quasi due secoli mantenne all’impiedi.Con Carlo III. fratello di Luigi IX il Mansueto, re di Francia, chiamato da papa Clemente IV, per andarcontro Manfredi bastardo, ebbe cominciamento la real casa Angioina.(Anno 1282) Ma venne l’epoca che l’isola d’Ischia si sarebbe divisa da Napoli, atteso che segretamenteparteggiava per i rampolli della casa Sveva, i quali eransi innestati coi reali d’Aragona, ed attendevail segno della riscossa.<strong>La</strong> scintilla della rivolta la gettava nella preparata mina un Procidano.... quel Giovanni che all’ora divespero del secondo giorno di Pasqua dell’anno di grazia 1282, spazzava dalla Sicilia ottomila francesi,riserbandone il popolo un solo! Perché un solo ne avea sperimentato onesto.Liberatasi la Sicilia dal dominio francese, quel grido, quella scintilla comunicatasi dall’Etna all’Epomeo,per virtù di quella sotterranea comunicazione vulcanica, e di quelle correnti elettriche, che fisicamenteammesse dagli antichi dotti (108) politicamente si appalesavano fra gli abitanti delle due isolevulcaniche, fu ripetuto, fu riattacata alla piccola mina, ed anche gl’Ischioti cacciarono gli Angioini edacclamarono per loro sire Pietro re d’Aragona, che sposato avea la figlia di Manfredi, chiamata eredeavanti il supplizio dell’infelice Corradino.(Anno 1285) Gli Angioini ripigliarono l’isola d’Ischia, poco tempo dopo; ma sconfitti dall’AmmiraglioRuggiero Loria, con la flotta sicula, avanti Castellammare nel 1285, di bel nuovo la fu riconquistatadalla stessa flotta aragonese di Sicilia, sotto il re Giacomo, il quale nel 1295 si moriva, e l’isola passavasotto la signoria del suo fratello Federico II.Che prende ciò, che si rivolve a lei.Se’l Pastor di Cosenza, ch’alla cacciaDi me fu messo per Clemente allora,Avesse’n Dio ben letta questa faccia,Le ossa del corpo mio sarieno ancoraIn co del ponte presso a BeneventoSotto la guardia della grave mora.Or le bagna la pioggia e muove’l ventoDi fuor dal regno, quasi lungo’l VerdeOve le trasmutò a lume spento.DANTE Purgatorio Canto III.108) Pindaro supponea Tifeo – il fuoco sotterraneo – star per gastigo carcerato sotto l’Epomeo, e dipingendo neisuoi versi (riferiti nella nota 11 – P. I) l’osservazione dei Pitagorici, ritenne la comunicazione tra vulcani ardentied estinti di queste regioni. Così Strabone Geof. Lib. V. p. 380 – V. Ziccardi p. 154 – nota 3-4 – e Siano p. 51.35

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!