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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Nel 1561 sette galee fabbricate in Sicilia dovevano venire a Napoli, Dragut lo seppe e le assalì, leprese con roba e persone assai, fra cui due vescovi e molti nobili, donde trasse gravosissimi riscatti- Assediò Orano sul lido di Africa appartenente a Spagna, al cui soccorso essendosi mosse le galee daNapoli, egli volse le prore da questa parte.Fuori Capri predò sei navi, i cui equipaggi prescelsero incendiare i legni, che cader nelle mani di queiferoci mostri, i quali li avrebbero fatto soffrire pene più spietate di quell’agonia che preferivano neivortici del fuoco e delle acque.Giunto Dragut in Napoli, afferrando il lido di Chiaia, sperava cogliervi la Marchesa del Vasto, ma nongli venne fatto che di rapir gente di minor conto (239).I Cavalieri di Malta nel 1565 predati avevano il galeone de’ sultani, che recava a Venezia le derrateorientali; a ciò sentire Solimano deliberò assalire Malta e con dugentoquaranta vele, secondato ancheda Dragut pose a terra quarantamila uomini con ottanta cannoni: i cavalieri si difesero in maniera che iturchi dovettero ripartire, dopo perduti ventimila uomini fra i quali Dragut, che nel 13 giugno 1565 conuna scheggia di pietra, svelta da un monte per un colpo di artiglieria, rimase atterrato.Così finì la vita dell’intrepido avventuriere, del feroce corsaro degno allievo di Ariadeno Barbarossa(240).Ma la pirateria purtuttavia seguitò ad infestare queste spiagge che Dio avea creato ridenti ed amenissimee gli uomini ridussero squallide e deserte. Per sfuggire alle incursioni gli atterriti abitanti dell’isolad’Ischia, si ricoveravano, all’apparir delle vele nemiche, e nel castello, e nelle torri, e nei nascondigliimpraticabili sul versante dell’Epomeo. Una sentinella stava fissa su di una vetta del monte, incaricataalle scoverte: il luogo conserva tuttavia il nome di Monte della Guardia: è posto verso il lato nord-ovestdel picco di S. Nicola.Quando si scovrivano le vele de’ barbareschi, si facevan, dall’uomo di guardia, i segnali consistentiin fuochi in tempo di notte, in colonne di fumo densissimo di giorno; quali segnali non solo dovevanoallarmare gl’isolani, m’avvertire ancora Napoli, Procida, e le altre terre della Costiera, le quali avevanoparimenti delle sentinelle in punti che scoprivano il Monte della Guardia col quale si comunicavano isegnali - Questi erano i telegrafi di quel tempo.Gli abitanti delle terre d’Ischia, al funesto avviso che i legni corsari erano comparsi, si andavano aricoverare: quegli che abitavano ai dintorni del castello si chiudevano nella fortezza; ove sulla portadetta, anche oggi del martello stava piazzata una campana, che coi suoi tocchi a distesa dava anche il239) Domaderà il lettore, ed i napoletani col loro Vicerè D. Pietro di Toledo a che badavano? Si risponde – Quelliad essere oppressi, questi ad opprimerli.240) Nella guerra di Malta i Turchi perdettero ventimila uomini, fra i quali Dragut, fu ridotta la flotta in deplorevolecondizione.102

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