12.07.2015 Views

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Il Generale Loutrec, il Marchese di Saluzzo, ed il Duca di Urbino, la Francia per terra e Venezia permare, assalirono le nostre provincie: Loutrec occupò quasi tutte le città di Terra di <strong>La</strong>voro: solo Gaetaed Ischia non potette occupare.Ischia venne, ciò non pertanto assediata dai Doria di Genova, dedicatisi allora alla causa francese; mala cittadella resistette con fermezza; per cui tolsero lo assedio, andandolo a limitare intorno a Napoli(212) - Molti Napoletani si rifugiarono in Ischia in sì critica circostanza, e questa meschina isola, sucui andavano a rimbalzare tutti i guai di Napoli, mai potette esser risparmiata; tanto che nelle guerreaccadute in quell’epoca, tra francesi, il papa ed i veneziani, coi spagnuoli, napoletani e tedeschi, fu occupatada romani, da francesi, da veneziani, da siciliani, da genovesi, da pisani: saccheggiata da turchi,oltre di essere afflitta dalla fame e dalla peste (213).Il principe di Oranges, che finì col commettere inaudite crudeltà, fu surrogato dal cardinale PompeoColonna, che non amministrò, ma oppresse il popolo. Giunto a morte costui Carlo V mostrò di volercompensare i mali cagionati da questo porporato vicerè, nominando a successore di lui D. Pietro di Toledo,marchese di Villafranca, che governò per 22 anni e mezzo, dando al regno di Napoli quella formae quella politica quale durò fino allo scorso secolo.(Anno 1532). Verso il finire del 1532 gli abitanti della città ed isola d’Ischia, per mezzo del loro castellanoil Marchese del Vasto presentarono al viceré D. Pietro di Toledo un memoriale indirizzato aCarlo V. In esso espressero la loro antica fedeltà serbata alla casa di Spagna, da cui Carlo V scendeaper lato materno (214), esposero i servigi che prestavano notte e giorno, stando in guardia della città edell’isola, contro i nemici di sua maestà imperiale; in fine attestarono la loro divozione, dichiarandosipronti a sacrificare vita e sostanze per la causa della sua imperiale maestà, come erano stati pei passatire aragonesi.Questa petizione era scritta in un barbaro idioma-italiano nascente, e latino guasto, ed avea per scopola confirma degli antichi privilegi, con aggiunta di nuovi (215).212) Summonte ivi Vol. IV. lib. 7. pag. 59.213) Idem. Idem. Idem. Idem. Cap. V. pag. 87.214) Vedi nota 130.215) Il memoriale indirizzato dagl’Ischioti per ottenere da Carlo V. la conferma de’ vecchi privilegi e la graziadi altri aggiunti era scritto così: «Sacratissima Cesarea et multo catholica Maestà si ricorre alla benignità et piedidella Maestà Vostra et a quella humilmente supplicano che se digne farli gratia, ultra la confirmatione generalequale hanno supplicato e supplicano alla Maestà Vostra de le infrascripte gratie contenente in li frascripti Capituliper la grandissima fedeltà et per lo continuo affanno che tenono in fare ogni notte la guardia per servizio delladittà Maestà et conservatione di quella, tanto da incursione de’ inimicj de V. Maestà, et per la firma voluntà cheaveno tenuto et teneno di spargere le robbe et vita loro et de li proprj figlioli per stato e servito di quella e per laimmensa clementia et benignità di Vostra Maestà verso suoi fedelissimi vassalli».92

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!