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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Se l’isola venia distaccata dalla repubblica partenopea, e sottoposta alla repubblica romana, parimentiNapoli, che avea avuto la sua parte in tale guerra, era stata assoggettata dalle aquile vincitrici; ma pacificatasidipoi, fu annoverata fra le alleate città di Roma sotto il secondo consolato di Q. P. Filone (62)- governandosi a repubblica italo-greca con patrie leggi e magistrati propri.L’Isola d’Ischia ne rimase interamente segregata, rimorchiata al carro trionfante dei Quiriti (63).Per ben tre secoli la <strong>storia</strong> superbamente silenziosa, passa e non cura questo meschino scoglio, occupandosidelle conquiste, e delle sventure occorse alla superba Roma, in quei tempi dominatrice dell’interaItalia; indi della Sicilia sottoposta da Marcello - anno 220 A. E. V. - poi dell’Ispana penisola; oveAmilcare trucidato, accese l’ira e la vendetta nel petto del figlio Annibale, che tremenda la giurò sulmozzato paterno capo, e la compì ben tosto contro le legioni romane, apportando morte, distruzione, epiù tristi sciagure alla misera Italia per ben sedici anni; finché spossato dai piaceri e dall’ozio, stanco dicrudeltà e d’infamia, fu costretto a fuggire dall’Italia stessa, che vedea sorgere e tramontare la sua stelladi sangue.In queste lotte anche l’isola d’Ischia occupata da liberti romani, da lavoratori di campi, da schiaveaffrancate, da veterani inabili o per gli anni o per ferite riportate in guerra (64), non potette rimanerpacifica spettatrice; ed invasa or da nuovi stranieri, che nelle sue colline o tra le sue spiagge desertesi rifuggiavano; or spremuta da vessatori vetticali che al Prefetto di Pozzuoli, da cui dipendea, veniavoglia di aggravare con novelli editti; or obbligata a soffrir le pressioni, che attendevano al vinto le requisizionidel vincitore, quantunque non in azione; pure non sempre in pace non sempre posta in oblio;ma trascinata dalle Aquile vincitrici del Senato e Popolo Romano, impegnate in tante e sì spaventevolilotte, durate per tanti anni nelle puniche guerre.Dopo la dipartita di Annibale verso l’anno 192, i Romani ordinavano la città di Pozzuoli, ed ivi edificaronoquaranta terme, per l’abbondanza delle acque minerali che vi esistevano.62) Vedi Nicola Carletti Descr. della città e cratere di Napoli – Prefazione.63) Le regioni soggette alla repubblica romana erano variamente governate – quelle che appellavansi municipiierano le più privilegiate, perché alle leggi Romane accoppiavano le proprie municipali – Altre eran dette coloniee si reggevano secondo il costume di Roma – Altre prefetture erano in più dura condizione, perchè non potevanoavere leggi proprie, come le prime, nè propri magistrati come le seconde – e fra le altre Cuma e Pozzuoli ebberosì dura sorte. - V. ancora, Descrizion Stor. topog. fisic. delle isole dell’ex Reg. di Napoli Cap. II. pag. 45.64) «Annibale che nelle ultime lotte avea mostrato tutta l’Africana ferocia, iracondo e fremente, per imposta necessitào per fuga lasciava l’Italia, per soccorrere la sua patria aggredita dai Romani». «Fugato dall’Italia un tantonemico i Romani per convalidare il loro potere levarono innumerevoli milizie^«. ^«Ridotti in tal modo i nostripopoli, e deformati in miseri e rari municipi, ed in prefetture e colonie, caddero in quel funesto abbandono, in cuisi annulla ogni germe di virtù cittadina» – Vedi Storia de’ Monum. Introd. Cap. X. pag. 156.20

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