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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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oltre al re, vi era Beatrice sua sorella, la quale, dopo la morte di suo marito Matteo Corvino famosissimore d’Ungheria, ebbe promessa di matrimonio da Vadislao re di Boemia, per indurre Federico adargli aiuto a conseguire quel regno, ottenuto quanto desiderava, ripudiato avea ingratamente Beatrice,e celebrato con dispensa di papa Alessandro VI altro matrimonio. Questa infelice donna erasi unita allosventurato fratello, perché i balestrati della sorte si medicano le loro ferite col mutuo compianto - Eraviancora Isabella già duchessa di Milano figlia di Alfonso II non meno infelice di tutti gli altri, essendostata quasi in un tempo medesimo privata del marito, dello stato e dell’unico suo figliuolo.Fra i fidi che vollero per forza seguire re Federico si annoveravano - Prospero Colonna uno de’ piùgrandi capitani che vantò l’Italia nel secolo XV e XVI. - Fabrizio Colonna Gran-Contestabile del regno,padre dell’immortale Vittoria, che allora dell’età di circa anni dodici seguiva il padre accompagnatada Anna di Federico da Montefeltro duca di Urbino, sua genitrice, i quali divisero la sorte del loromonarca. Se tutti gli altri possiamo tralasciare, non così del fido segretario di Federico Sincero Sannazzaroche in questo uffizio era succeduio al vecchio Pontano (195). Fu questo illustre poeta, il piùrispettabile di quei tempi, grato verso il suo re nel giorno della sventura, per quanto questi era stato conlui generoso nel dì della prosperità (196). Egli con quindecimila ducati, che ritrasse dalla pronta vendita195) «Fu fedele alla sventura di Federico il poeta Jacopo Sannazzaro, e dopo venduto ogni aver suo per fornireai bisogni di esso, lo seguì esule volontario, e partendo salutava la patria con questi affettuosi versi». (Epigram.Lib. 7.).Parthenope mihi culla, vale blandissima Syren;Atque horti valeant, hesperidesque tuae;Mergellina vale, nostri memor; et mea flentisSerta caepe, heu domini munera avara tui.Maternae salvete umbrae, salvete paternae,Accipite et vestris thurea dona focis.Neve nega optatos, virgo Sebethias, amnes,Absentique tuas det mihi somnus aquas;Det fesso aestivas umbras sopor, et levis aura;Fluminaque ipsa suo lene sonent strepitu;Exilium nam sponte sequor. Sors ipsa favebit,Fortibus haec solita est saepe et adesse viris.Et mihi sunt comites musae, sunt numina vatum;Et mens laeta suis gaudet ab auspiciis.Blanditurque animo constans sententia, quamvisExilii meritum sit satis ipsa fides.196) Federico avea regalato al Sannazzaro una sontuosa villa alle rive di Mergillina – V. Volpi G.A. vita di Sannazzaro.83

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