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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Nel giorno primo Febbraio di quest’anno, il sole fin dal mattino spandeva una luce pallida-sanguigna:neri nuvoloni dopo il merigio apparivano sulle vette dell’Epomeo: l’aere grave e pesante diveniva,quando più s’inoltrava il giorno al suo tramonto. A sera un fitto tenebrio covriva l’aria: non spiravaun’aura di vento stabile; ma una calma soffocante, oppressiva, era da tanto in tanto interrotta da improvvisefolate di vento sciroccale, che ben tosto spariva: qualche raro gocciolone di acqua cadeva nelleprime ore della sera, ma non si annunziava prossima pioggia.Era una notte lugubre che si avvicinava, resa più malinconica dal lamentevole latrato de’ cani.Triste era la notte del 1 a 2 Febbraio; ma niuno vi badò.Il giorno seguente si mostrò più sereno; ma spirava tuttavia lo scirocco.Era quello un giorno festivo; per cui la maggior parte degl’isolani stavano dal mattino per le piazze eper le vie. <strong>La</strong> campagna disertata dalla sua agreste milizia, - i contadini: le chiese affollate al contrariodi operai e montanine, di lavoratori e di artigiani che coi loro abiti di festa assistevano ai divini uffizi.Le dieci ante-meridiano appena erano scoccate agli orologi pubblici - Si sente un cupo rumore come dituono lontano: succede una leggiera ondulazione; ma tosto incalza lo scuotimento - terremoto! terremoto!!si grida da ogni parte; ma mentre si grida, l’isola trabalza, il suolo, i fabbricati, i tetti sembranoaprirsi, sprofondarsi, ingoiare un popolo intero, e col popolo che l’abita, il masso, che ha resistito a tanticataclismi.Ma ahi! sventura! sventura!! sventura!!! - i fabbricati sono già crollati, i tetti si sono aperti, le voltesonosi rovesciate su di un popolo raccolto; i pavimenti sonosi sprofondati.Non indifferente numero di vittime ha arrotato la morte.Il Comune di Casamicciola è ridotto un mucchio di sfabbricine!Casamicciola-di-sopra è stato il centro dell’elettrica espulsione.Della Parrocchia di S. Maria Maddalena la volta della prima navata è crollata, e quantità di popolo èrimasto schiacciato sotto quei rottami, mentre assisteva all’ultima messa che stavasi celebrando.I fabbricati che costeggiano le strade dell’Oratorio, che s’inalzano ai d’intorni delle contrade del Purgatorio,di Casa-Mennella, di Casa-Castagna, di Casa Sperone, della piazza del Maio, di Casa-Monti,della Spezieria, di Casa-Moriello, fin sul promontorio del Toringolo, fin fra la vallata di Casa-Zavota,sono tutte diroccate.Sotto i ruderi di quelle macerie sono perite intere famiglie: v’è chi ha cercato salvarsi fuggendo, efuggendo à incontrato la morte, restando schiacciato sotto un muro che si è versato al suo passaggio:altro confinato nel letto per infermità è salvato da una trave che precipitando da un capo, l’altro gli è discudo mentre il tetto ne crolla.A queste scene di orrore, ne succedono delle più strazianti, quando il flagello ha cessato di scuoterel’isola.140

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