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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Un giorno costui, andando a diporto per la strada della marina, s’imbattette con un tale di casa Morgera,che venuto a parola con l’infermo lo percosse.Ritiratosi in casa l’offeso fu sopraggiunto da un colpo letale; sia a causa del sofferto maltrattamento,sia del dispiacere, che dovettero influire sul fisico e sul morale ammalati tuttavia.Sapendo i fratelli Castaldi la briga avvenuta, ed a quella la succeduta morte del germano vedendo, nevollero punire, quella notte stessa, l’autore di sì spietato caso, e quindi, mentre il cadavere stava ancorasul cataletto, corsero ad incendiare la casa del Morgera, ed ammazzarono due persone della famiglia, equindi si diedero in campagna.Un giorno la squadra degli armigeri stanziata in questa terra, saputo che, i rei di casa Castaldi, erannascosti presso un loro parente, un tal Venanzio Castaldi, corse a quella volta per sorprenderli nel loronascondiglio. Comandava la brigata un tal Biagio… - il volgo lo chiamava Capurà Biase.Questi avendo fatto inutile diligenza nella casa, e vista una uscita che menava sul giardino, cacciòil capo per vedere se laggiù vi fossero persone appiattate; ma non gli diedero il tempo di far scovertaalcuna, poiché partì un colpo fra le piante di agrumi, ed il proiettile fracassò una mascella al caporale.A questo nuovo attentato; gli astanti senza smarrirsi; ma soddisfatti dalla bravura de’ loro amici oparenti, non si diedero alcun pensiero del povero caporale; anzi vi fu uno fra quelli, che aggiunger volleall’offesa lo scherno, e voltosi al pover’uomo, che pesto ed insanguinato non potea neppur sfogar larabbia in bestemmie, come solea per abitudine fare, gl’improvisò il seguente rozzo sarcasmo.Caporà Bià ammocchete ste treglieMo che nterra so ghjute le gangaglieGli armigeri offesi, delusi, ed anche derisi, si dovettero ritirare colla coda fra le gambe, perché i reigià avevan presa la montagna appena tirato il colpo, approfittando della sorpresa generale.<strong>La</strong> vendetta di una donnaUn giorno gli armigeri perlustrando per le campagne di Monterone, anche in Forio, infeste da malviventi,videro in un vicoletto detto del Carrubio che un uomo nello scovrirli si pose a fuggire; uno di essifu lesto a sparargli appresso, lo colpì, e cadde - Era un sordo-muto!.......detto il muto di casa d’Ambra,perché sciocco, non perché reo, al vedere gli armati soldati, che dal volgo chiamansi gli sbirri, aveapreso la fuga.Questo sordo-muto avea una sorella chiamata Caterina d’Ambra, la quale ad un coraggio che trascendeain fierezza, ad un animo dispettoso e vendicativo, accoppiava un affetto straordinario verso questofratello, ed un cuore risoluto ad ogni straordinaria e pericolosa impresa.111

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