12.07.2015 Views

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

In questo stesso castello, trent’anni dopo l’eroica resistenza di Costanza d’Avalos, la cognata di costeiVittoria Colonna, genio del Buonarroti, si ritirò, inconsolabile sia per la cattura di suo marito avvenutanel 1522, sia per la costui morte successa nel 1527. E nella solitudine venne a passare i vedovi giorni,pel suo, due volte perduto Francesco, nel fiore degli anni.Questa celebre donna fra le romite piagge d’Ischia, passò molti mesi, impiegando i lunghi ed affannosigiorni fra le sue dilette muse, e l’inconsolabile duolo; fedeltà di consorte, e valore di poetessa, chead altissimo merito l’alzarono; tanto che fu giudicata la prima, fra le letterate di quel secolo, VeronicaGambara, Tullia d’Aragona, <strong>La</strong>ura Battiferra, Isotta Brembati, Chiara Matraini, Tarquinia Molza. E diMichelangelo, dell’Ariosto, del Bembo, di Annibal Caro, e di Bernardo Rota, seppe svegliare l’entusiasmoed il genio – Vittoria fu nobilissima dama romana, nata in Marino, fondo della sua casa, verso il1490, morì a Roma nel 1547, lasciò un nome immortale pel suo ingegno, per la sua virtù: basta questofatto – Al suo marito marchese di Pescara, dopo la vittoria di Pavia, profersero la corona di Napoli iprincipi italiani, se volesse tenere dalla loro parte. Saputosi ciò da Vittoria, scrisse al marito questememorandi parole.«Sovvengavi della vostra virtù che v’innalza al di sopra della fortuna, e della gloria dei re, non altrimentiper la grandezza degli stati e de’ titoli, ma sì per la sola virtù si acquista tale onore, cui è gloriosolasciare in retaggio ai discendenti. Per me non desidero esser moglie di re, ma sì di quel grande capitano,che avea saputo vincere, non tanto col suo valore durante la guerra, quanto nella pace, colla suamagnanimità, i più gran re» – Questo stesso sentimento espresse in un sonetto che principiava – »Vincerei re più saggi e i cor più alteri».Scrisse ancora, stando di soggiorno in questo Castello, varie poesie sulle amenità di questi siti incantati,e precisamente un Sonetto sul lago d’Ischia, oggi tramutato in porto.In questa antica cittadella la moglie di Alfonso d’Avalos, Capitan-comandante delle truppe aragonesi,partorì quel figlio, che meritò i versi di Ludovico Ariosto, il quale illustre poeta, su questi massi, nonpoche fiate, si venne ad assidere per meditare nella solitudine le arme e gli amori del suo immaginariopoema, alla vista di scene, che gli spiegava innanzi la natura, così ridenti, così svariate, così capricciose,e armonizzanti, da svegliargli la fervida immaginazione, ed inalzarla nel campo indefinito delle iperbolie de’ paradossi.Ma se osservasi l’ombra del genio dell’arte poetica stampata su di un avanzo di quei massi; il passeggeros’imbatte ancora con l’ombra di quello del dolore che fu compagno di Isabella d’Aragona,già duchessa di Milano, che su questa rocca si chiuse per piangere in segreto, sulle congiunte fosse; laperdita del marito e del figlio.E su questo Castello ove passeggiarono baldanzosi ed alteri Fabrizio e Prospero Colonna, i due piùillustri capitani che vantò l’Italia nel secolo XVI, ove si ritirò Maria d’Aragona, vedova del Marchesedel Vasto nel 1548, ad esempio di Vittoria Colonna, si fondò ivi un bagno di servi di pena.4

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!