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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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E pure nell’Appendice dell’ex Giornale delle Due Sicilie del 28 Luglio 1859 Num. 163, si encomiavaun Guida scritta sulle acque-minerali di Telese nel Sannio; quale acqua poco nota alla scienza, non puòvantar la virtù di quella di Cavaoscura, di Gurgitello, di Fornello, e pure lo strenuo autore della Guida,ed il giornalismo ufficiale, si sforzavano a dimostrarla efficacissima, e celebratissima.Cosa non dovrebbe dirsi con più veracità, e con minore apparato retorico di quelle dell’isola d’Ischia,se sorgesse uno scrittore che ne trattasse ex professo con imparzialità ed aggiustatezza, e non con egoismoe passione?Ma non sarebbe soverchiamente pregiudizievole se il male si limitasse in tali cancelli; altri più positivine sorgono, e disperdono ogni incoraggiamento.Il primo ostacolo lo formano alcuni medici, il secondo, che forse corrobora il primo, l’indolenza dialcuni possessori dei fonti termo-minerali.Non sono mancati, fino a questo giorno, che scriviamo queste nostre pratiche osservazioni, de’ medicii quali o per errore, o per malizia, o per egoismo hanno discreditato le acque termo-minerali d’Ischia, espesso per motivi poco onesti. Quando veramente si trattasse di prescrivere le acque di Castellammare,di Pozzuoli, di Riardo, di Francolini, di S. Salvatore, di Mirabella, di S. Giorgio la Molara, di S. AngeloLombardi, di Villamarina, di Maturi, di Cirignola, di Trani, di S. Cesarea in Gallipoli, d’Isernia,di Guardiagrele, di <strong>La</strong>ma, di Penne, di Galestro, di Sambiase, o di altro punto di queste meridionaliprovincie di terra ferma, perché elleno hanno virtù di sanare un infermo dal male che lo afflige, alloranon ci sarebbe che dire, se più queste che quelle d’Ischia venissero prescritte, sia perché forse le altrefussero più indicate, sia più prossime agl’infermi eviterebbero disagio e maggior dispendio, sia perchéi medici curanti avrebbero più opportunità ad assistere, o dirigere nella cura i loro clienti.Ma quando al contrario tutt’altro ne fosse la molle, come si potrebbe non ribellare la coscienza alsacrificio dell’umanità, immolata dal turpe interesse, o dall’ignoranza?Speriamo che tanto la giovine schiera de’ seguaci di Galeno, che i veri Sacerdoti d’Igea, che illustranoil nostro bel paese, che Italia fu detta, e quegli Apostoli dell’Umanità che mantengono splendida laluce nella patria del Cirillo e del Cotugno, vorranno lavare la macchia che han rimasta molti de’ loropredecessori di nome, ignoriamo se lo fussero stati di fatti nell’arte salutare! (38).38) Accenniamo alle principali sorgenti di acque minerali che trovansi nelle provincie meridionali di terra ferma,per appagare il desiderio di qualche curioso. E principiando dalla Provincia di Napoli – Quelle di Castellammaresono molto decantate fin dall’antichità – Quindi scrive il Columella – Fontibus Stabiae celebres, et Vesuviarura.Le medesime sorgono alle radici del monte e sono la Ferrata la quale contiene del croco di Marte ed un alcalevolatile.<strong>La</strong> seconda è detta Acqua sulfurea, contenente del solfo giallo e cinericio.67

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