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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Quanti attratti, affetti da paralisi, inutilizzati nelle membra, fracidi fino alle ossa; brancolanti per cecitàcontagiose; negati alla prolificazione; non divennero vegeti, sani, belli, robusti, prolificanti, e ricchi disalute e di vigore?Ce ne appelliamo alla <strong>storia</strong> dell’umanità, alle memorie di quei professori che tali guarigioni costatarono.E intanto? Manca tuttavia una penna veridica, che guidata dal santo scopo della scienza, e del pubblicobene, qual tromba sonora, bandisca per l’Europa questi miracoli delle acque d’Ischia!Non son mancati, è vero, nei passati anni; sia nella Real Accademia delle Scienze di Napoli; sia nellealtre d’Italia, di Francia, ed altre di Europa, in pubbliche e private tornate, con elaborate memorie, sifusse trattato, da soci insigni, da commissioni di dotti, di tali acque, dietro profonde investigazioni; mai pregevolissimi lavori, applauditi in questi Areopaghi della Scienza, rimasero in questi archivi alligatinei volumi degli atti dell’Accademia; ma tali scoverte, tali sperimenti, tali studi scientifici, abbassarli,colla più estesa pubblicazione, fra il popolo, a beneficio di questo popolo, non si tentò, e la teoria dellascienza restò inaridita; niun mezzo pratico fu tentato dietro tali investigazioni. Le acque d’Ischia rimaseroallo stesso livello utilitario quali erano due secoli dietro, e se vuoi scemarono di rinomanza perl’incuria e la indolenza nostra.Ed è anche vero che in diverse epoche sono apparse delle memorie e degli opuscoli di uomini speciali,sia concittadini, sia esteri naturalizzati in quest’isola, che tali acque hanno illustrate; ma spesse fiate unospirito municipale, o un poco di soverchia parzialità ha condito il lavoro, e ciò è bastato a discreditarel’opera, o a farla d’interesse, perché si son svegliati oppositori e maldicenti nell’isola stessa.Manca tuttavia un’opera perfetta che illustrasse le acque d’Ischia, e ciò che fa più pena, manca unaperfetta analisi di queste svariate acque, dopo tanti secoli che sono state scoverte; ed hanno mostrato laloro efficacia.Gl’ingegni nostrani che potrebbero assumere tale onorevole compito, giacciono o fuorviati, o neghittosied infingardi.Son continui i vantaggi che gl’infermi ricavano dalle acque d’Ischia, e pure non si è pensato ancora,da chi sarebbe tenuto di formare annualmente una statistica esatta e precisa de’ morbi guariti o depressi,e pubblicarla.Il giornalismo tecnico empie le sue colonne d’inutili ed insulse polemiche ( N.B. Questo Capitolo fuscritto nell’Ottobre 1859) o copiando racconti diffusi dagli oltramontani, e non spende un verso sullaproprietà medicamentosa, o su i vantaggi di queste acque; e se qualcuno impiega qualche parola, lo fapiuttosto per ammazzare la noja della solitudine, affastellando anacronismi e menzogne (37).37) Ved. Il Giornale il Nomade di Napoli del 1859 num. 53, 59 e 60 gli articoli intitolati Ischia e Casamicciola.66

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