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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Se è vero un diploma citato dal Pascale (15) il re Federico d’Aragona in Luglio 1299 spedì da Cataneaun ordine, col quale dava il governo d’Ischia maggiore e minore e di Procida a <strong>La</strong>ndulfo Galdo, comeabbiamo detto altra volta alla parte seconda di questa <strong>storia</strong>. Carlo II d’Angiò ricuperava Ischia, e lasottomettea ad un governo militare e feroce.Perdurò terra demaniale fino a Giovanna II che la diede ad Alfonso I nel 1423.Alfonso trasmise il governo di quest’isola a Lucrezia d’Alagni. Nel 1461 Ferrante suo figlio donòquest’isola col titolo di contado, in rinumerazione a Giovanni Torella pei suoi servigi, col mero e mistoimpero.Atteso il tradimento fattogli dal Torella nel 1465 il detto re scacciò il Torella e affidò provvisoriamenteil governo a Galzerando de Rechisens altro catalano che nella fatale lotta debellò e vinse i fratelli Torella.Passò indi l’isola sotto la signoria e governo di Pietro Cossa che di Procida avea parimenti il dominio.Nel 1501 Ferrante II diede quest’isola in governo ad Innico d’Avalos per cessione fattagliene dalCossa.Dopo la morte d’Innaco nel 1504 fu conceduta a Costanza d’Avalos sua figlia vedova di Federico delBalzo, Principe di Altamura, che nell’assedio splendidamente si distinse.Però giova notare che nel 1510 l’isola di Procida fu anche ceduta da Pietro Cossa alla famiglia d’Avalos;e per queste due isole ebbe in permuta le terre di Presenzano e Pietravairano.Dopo la morte della Costanza il governo d’Ischia e Procida passò a Ferrante Francesco d’Avalosd’Aquino; e nel 1572 fu ereditato da suo figlio Alfonso.Rimase il governo d’Ischia alla famiglia d’Avalos e suoi possessori fino al XVIII secolo.Con privilegio spedito da Barcellona nel dì 6 marzo 1708 fu conceduta quest’isola al Marchese delVasto D. Cesare Michelangelo d’Avalos d’Aragona e fu esecutoriato in Napoli nel dì 8 aprile dettoanno.Nel 1709 con altro privilegio spedito anche da Barcellona si ordinò che morendo senza figli avesseegli potuto eleggere uno della casa del principe di Troia, come in effetti nel dì 11 ottobre 1713 nominòsuo erede universale D. Giovan Battista d’Avalos, primogenito del principe di Troia D. Nicola d’Avalos.Nel 1729, come abbiamo detto nella seconda parte di questa i<strong>storia</strong>, venuto a morte esso D. Cesare, vifurono molte controversie per l’investitura o possesso del governo di quest’isola nella persona del suoerede, quale si dovette transigere con danari.15) V. Pascale Ital. Sac. Tom. 7.16

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