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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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<strong>storia</strong> della fondazione di questa privata Cappella gentilizia della famiglia Regine dedicata a S. FilippoNeri.Un prete chiamato D. Pietro Regine, uomo per quanto agiato, per tanto economico per sé, verso l’anno1760 decise di formare una cappella, ed in questa prodigare i suoi risparmi di anni, onde rimanere unpiccolo museo d’arte ad ornamento e decoro de’ suoi discendenti, a lustro del suo paese.Quindi adattando alcuni membri della sua casa – posta alla contrada Torrione – a Cappella ed a Sacrestia,adornò questi annessi locali dei più pregiati e fini marmi, di lavorati stucchi, di pregevolissime teledi primi pittori italiani, di stupende sculture in statue, bassi-rilievi, ed ornamenti, uscite dallo scalpellode’ più distinti e rinomati scultori napoletani.E non contentandosi di questi capi lavori, volle essere in tutto prodigo, fin negli armadi, porte ed altro,fatte costruire di legni rari, da perfetti artefici – Un organo dorato ad oro fino, e maestrevolmente intagliato– Statue di argento – Arredi sacri di oro ed argento – Pianete ricche di fini ricami; e fin l’apparatodell’altare tutto di fino argento.Di tanti oggetti preziosi per arte, per manifatture, e per materia; ne sono rimasti pochi avanzi e diquesti soltanto daremo un breve cenno, affinché il curioso s’invoglia ad osservarli.Appena salito il pendio della marina, dalla parte così detta di Scaro, viene di fronte la porta di dettaCappella, la quale è sempre chiusa e ribadita – Una cornice di marmo bianco ben lavorata forma ilfrontone, e gli stipiti della indicata porta.Le pareti della cappella sono tutte coverte da fini marmi colorati ben connessi, nei quali sono incastratimadreperle, e lapislazzuli, in delicati lavori a disegni variati ed armonizzanti.Due simmetriche pile sono all’entrata della cappella, accosto a quella a destra avvi un basso rilievo dimarmo rappresentante medaglione il ritratto del fondatore, sotto del quale avvi un’iscrizione scolpita sudi una tavola di marmo, lavorata a pergamena – Le pile colle loro basi di marmo, sono ben lavorate, conintagli, nei quali i lapislazzuli ed altre finissime pietre incastrate sono state rose dall’acido muriatico.Il medaglione e la pergamena sono ottimamente eseguiti su pregevoli marmi, ed appalesano la manodello scultore.L’altare è di un marmo pregevolissimo e prescelto, altare più ricco di questo noi non crediamo che perl’isola vi fosse.Il frontespizio della cappella ove sta il quadro di S. Filippo Neri, è anche di preziosi marmi – <strong>La</strong> telaè opera di un pennello non comune – Come l’altra ch’è di fianco, di forma semi-ovale e rappresenta S.Carlo e S. Filippo.Sulla porta d’ingresso si vede l’organo il cui parapetto è di fini intagli dorati ad oro di zecchini, comealtresì la facciata dell’organo stesso.44

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