12.07.2015 Views

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Questo editto venne da Alfonso pubblicato nel 1445 (140).Fu ben tosto attuata l’amministrazione, nominandosi per la esazione del dazio un deputato idoneo,fedele, e degno ( son parole dell’editto) il quale, di detti proventi, ne tenea un ben ordinato registro inquinterno, portandone un controllo uno scrivano, eletto da parte della detta città d’Ischia, il quale doveasorvegliare gl’introiti del regio Commesso.Tale Ricevitore, o Commesso regio, come il Controllore o Scrivano della Città suddetta, annualmenteerano tenuti presentare i rispettivi conti dell’esazione del dazio riscosso, a quei funzionari o delegatiche venivano all’oggetto deputati dalla Regia Curia.<strong>La</strong> città, la fortezza, e le opere esterne furono prontamente munite: erette delle torri nei punti più indicatidell’esteso littorale, a guardia delle marine, e dei punti di approdo o di scoverta.Visto il bisogno di altre torri negl’interni dei paesi, e dei villaggi prossimi alle marine, da servire perricovero e difesa di quegli che ivi abitavano - perché i primi a poter essere molestati dalle incursioninemiche - furono del pari erette e munite di camere per abitare, e di merli per difesa.Avendo Alfonso soverchia passione per la caccia, e perciò spesso veniva a diporto in questi ridentiluoghi, così avea fatto costruire un parco nel villaggio di Panza, e lì accosto, un bosco di riserba, ov’egli- e poi i suoi discendenti - nelle opportune stagioni, portavansi alla caccia, delle pernici e dei faggiani,che in quel bosco si posero ad annidare, delle tortorelle, e dei colombi, che ivi stessi scendevano a stormo,a riposarsi dal lungo viaggio nei mesi d’entrata (141).Così parimenti nella pianura di Liguori, nel villaggio di Testaccio, altra riserva per caccia si formò,popolando quell’esteso bosco di lepri, di conigli ed anche di faggiani.Tramontana la potenza degli Aragonesi, questi regi siti passarono, per donazione degli ultimi discendentidi questa casa, al Marchese del Vasto, la cui famiglia ne conservò il dominio fino al principio delpassato secolo(142).sint subditi Regii sive alii non liceat in dittis partibus vendere sal ferrum aut picem neque habitatoribus parciumipsarum liceat illa emere seu emi facere, nisi expendiatur in dohana predicta servatis ordine et forma qui servanturin dohanis Neapolis et Castri maris; expeditis vero reparacione edificatione, et fortificatione premissis, redditusdette dohane destribuantur seu convertantur pro ut placuerit Regie Majestati et ex nunc in recolletione dittorumredditum deputeretur persona idonea et fide digna que de dittis redditibus faciat quinternum ordinatum intervenientescriptore portionis ditte civitatis et teneantur anno quolibet de cisdem reddere rationem personis per regiamcuriam deputantis qua propter mandamus etc.140) Crediamo esser errore nel estratto pubblicato la data di questo editto fissata nel 1435, mentre in quell’epocaAlfonso non avea cominciato a regnare in Napoli, ma invece nel 1442 essendo stata per tradimento presa, entrandovigli Aragonesi per un acquedotto, per cui l’editto dovette pubblicarsi al 1445 e non già nel 1435.141) D’Aloysio Stor. sulle acque d’Ischia pag. 28.142) Le riserve di caccia dei Sovrani Aragonesi passarono alla famiglia del Vasto, che le possedette fino al 1734,51

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!