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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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immobilmente rimasto, ardirono chiamarlo, non vedendosi rispondere, fatte più imprudenti dalla pietà,lo scossero; ma neppure fé moto. Lo sollevarono...... Era cadavere!....... Il duolo lo avea ucciso sullatomba del padre!......Mentre i corpi si confondevano in una fossa, le loro anime si univano in una sede làOve l’amore sempiterno dura (202).CAPITOLO XVIIIFerdinando il Cattolico - Carlo V - I VicerèConvenuti i Sovrani di Francia e di Spagna nella divisione del reame di Napoli, i loro eserciti invaseroil paese, che divenne il teatro di terribili lotte, tra Luigi XII duca d’Orléans signore d’Asti e Ferdinandoil Cattolico re d’Aragona e di Sicilia, che in Napoli prese il titolo di Ferdinando III.Le nostre provincie furono divise fra i due potentati.Ma non potendo a lungo perdurare un trattato che si stipulava fra due ministri pericolosi, la malafedee l’inganno, ben presto i due eserciti disputaronsi palmo a palmo l’intero possedimento.(Anno 1503). Alfine i Francesi furono battuti e discacciati dal Gran Capitano Consalvo (203).In questa occasione Ischia avea fatto, alla stessa epoca 1503, i suoi prodigi di valore; e Costanzad’Avalos, che n’era stata l’eroina, ne ottenne il governo a vita con privilegio del 10 marzo da Ferdinandoil Cattolico al quale l’isola consegnò.Diamo in parentesi un cenno sulla famiglia d’Avalos sul suo potere in Ischia.Dopo la morte di essa Costanza nel 1513 l’ebbe Ferrante Francesco d’Avalos d’Aquino Marchese diPescara e nel 1572 suo figlio Alfonso.Nel 1504 il re cattolico donò ancora ad Alfonso d’Avalos d’Aquino fratello di Costanza l’allumiered’Ischia, da poter trasportare detto allume dove volesse, franco di qualunque pagamento.202) Storia dei Monum. delle 2. Sicilie di P. Micheletti Vol. I. pag. 252.203) È nota pur troppo la pubblica disfida fra tredici Italiani scelti fra le milizie di Prospero e Fabrizio Colonna lequali tenevano il partito degli Spagnuoli, ed altrettanti Francesi fra quelli scelti dal duca di Nemours – <strong>La</strong> pugnafu eseguita nel 13 febbraio 1503. Il campo fu scelto tra Andria e Corato in un ottavo di miglio. <strong>La</strong> Motte nell’ubbriachiaavea detto: Poltroni e vili gl’Italiani, neanco capaci a servire i cavalli Francesi e gl’Italiani, ottenutoneil permesso dal gran Capitano Consalvo Ferrante e da Prospero Colonna, smentirono l’ingiuria – V. Descr. delreg. di Napoli di Enrico Bacco 1622.88

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