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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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go tempo vivevano, ma in questo luogo passavano certo e superavano in età quella degli abitatori delresto dell’isola.Il d’Aloysio nel suo Infermo istruito sull’indole dei baranesi dice che, i naturali di Barano dimostranodocilità e piacevolezza; ma nell’irascibilità non si distinguono da quei di moropano: conservandosiancora, a tempi suoi, la memoria di un fiero e numeroso eccidio – fra baranesi e moropanesi – accadutoin più antica età, per cagione di una vilissima cintura; così che volendosi da alcuno minacciare qualcheaspra vendetta, per proverbio del volgo si dice – come tutt’ora si sente fra popolani – voglio far rinnovarela cintura di Varano.Ma quello spirito bellicoso ed irascibile, che si sviluppava nei baranesi fra il fumo del vino ed al calordella rissa, era abituale negli antichi moropanesi; razza montanara feroce nell’istinto, rissosa nell’abitudine,rivale per indole de’ baranesi.E pure, a parere nostro, contribuiva molto a questo spiccato contrasto fisico e morale il sito in cui abitavanoquesti antichi coloni; più campestre e montano, più isolato e severo pei moropanesi, più apertoed abitato, più ameno e ridente pei baranesi. Influiva un’altra cagione a questo significante contrastod’indole e di costumi, di forze e di sviluppo fisico, ed era la corruttela dei tempi; il sospetto figlio dell’ignoranzae della barberie; l’abitudine alla vita montanara e faticosa per qui di moropano, la necessitàdella difesa da ogni invasione o scorreria di corsari barbareschi, i quali se non ardivano sempre di penetrarein quegli alpestri siti; facevan sì che quei poveri e meschini coloni potendo esser sorpresi allespalle per tanti diversi punti, dovevano star sempre guardigni ed indignati per una vita di bisogno e disospetto.Col progresso della civiltà, e colla tranquillità sopraggiunta a così tristi tempi l’indole de’ Moropanesisi ammansì; ed oggi non si osserva più in essi la traccia degli antichi istinti; ma divenuti miti di costumi,sensibili all’affetto ed all’amicizia, scambiano coi loro vicini le cortesie ed i riguardi, spegnano lerivalità e si confondono in un popolo suo, per vincolo municipale e territoriale.Oggi la collettiva popolazione di questo Comune è molto civile; cortesi sono gli uomini, gentili ledonne: allegro e sollazzevole è il minuto popolo, trasportato al ballo ed al canto; in modo che fin daitempi del Jasolino 1587 e forse secoli prima – si rimarcava che in Barano le persone grandemente diballare si dilettano, come quest’autore scrisse a pagina 25 del libro I della sua opera.Fin ora non si è raffreddato in questi campagnoli e villanelle il trasporto pel ballo e pel canto. Anzi siconserva con religioso culto un ballo figurato particolare, che chiamano <strong>La</strong> Ndririzzata.Questo ballo tradizionale essi eseguono in un determinato numero di coppie, armati di piccoli bastoni,che ballando incrociano fra loro, con misura, cadenza e tempo; tempo, cadenza, e misura, che accompagnanocolla musica, e con un piede che battano a terra, senza che avvenga alcuna discordanza o falsabattuta.103

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