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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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a Lucrezia il castello e la città d’Ischia; e non contento la minacciò, indi la tradì, e la denunziò a Ferdinando,il quale volendolo ricompensare pel vile tradimento, accusando la sorella della propria moglie,gli concesse della città e dell’isola il governo.Era il Toriglia di un’avarizia insaziabile, di un’ambizione incredibile, di somma incostanza, di barberaslealtà; per cui non durò molto, che incominciò ad offrire il suo appoggio a Giovanni d’Angiò, dal qualeessendogli stato promesso anche il governo di Procida, egli prima con finizioni, poi apertamente, siscoperse a Pietro Cossa, che quell’isola governava, suddito fedele a Ferdinando.Mentre il re in maggior cura era immerso per la guerra coi baroni e con Giovanni d’Angiò, il Toriglia,passato con tre galee il mare, posti i suoi soldati a terra, diede a Procida il guasto; ed essendosi benprovisto delle cose necessarie, deliberò combattere la cittade, ch’era quella appunto ch’oggi i Procidanichiamano la Terra.Il re al sentire l’ardimento osato dal suo beneficato Castellano, risentitamente gli scrisse, che desistessedi dar molestia ad un suo fido uomo, qual era il Cossa; ma il Toriglia da ingrato disobbedientecatalano, quale in effetti era, non volle a niun patto rimuoversi dall’impresa.Ferdinando fu finalmente forzato ad armarsi contro di lui, e venuto con una sufficiente forza in Procida,da quella lo sbarazzò coi suoi, ed il Cossa liberò dall’assedio fornendogli truppe e vettovaglie.Per la qual cosa rimasto deluso, vinto, ed indispettito il Toriglia, apertamente si pose a favorire la parted’Angiò.Veduto ciò Ferdinando decise di cacciarlo dall’isola d’Ischia che governava (149).Di tale impresa diede lo incarico ad Alessandro Sforza, e ad altri fedeli e valorosi capitani, i qualipresero con molta difficoltà l’Isola: attaccarono la rocca, ov’era la città, “la quale era, come oggi si osserva,rilevata in un masso, che per giungervi dalla via di terra, la salita era molto erta e sassosa” - cosìil Pontano.<strong>La</strong> rocca fu per mare e per terra assediata, ed ebbero luogo molte scaramucce; nel mentre Carlo Toriglia,fratello di Giovanni, con alcune galee e navi cariche di vettovaglie, l’isola scorreva.Questo assedio durò due anni, nel qual tempo Carlo Toriglia spogliò il Castello dell’Ovo di tutti glieffetti che vi tenea Ferdinando, e tolse ancora il Corpo di Alfonso.Con tale tratto d’infedeltà e fellonia Giovanni Toriglia ricompensava il re dei favori ricevuti dal defuntoAlfonso, che lo avea posto alla custodia di quel castello, per condiscendere alla sua druda, che fuda questo rinnegato la prima ad esser tradita.Non contento il Toriglia di aver mosso apertamente guerra a Ferdinando, raccolse ancora nella fortezzad’Ischia i più accaniti nemici che costui avesse, fra i quali Pietro Mondaconio, e Giovannantonio149) Pontano de bell. neap. lib. II pag. 46 e 48 traduz. del Tramezio.54

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