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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Giovanni da quando fu edificata la chiesetta dalla Famiglia Sorrentino. Diceasi quel punto Castello aroccia perché la posizione era su di un altura a forma di roccia, che dominava da tutti i lati del paese,sembrava un Castello naturale costruito sulla roccia.Accrescendosi la popolazione nel paese, in quella contrada e sue adiacenze inalzaronsi case ed abitazioni,e fra queste la Cappella gentilizia della famiglia Sorrentino, per cui cambiò nome la contrada edoggi dicesi S. Giovanni.Questa chiesa oggi è chiusa.Vi sarebbe l’altra Cappella di S. Filippo, ma contenendo questa oggetti d’arte, ne parleremo nel seguenteparagrafo.Rimarrebbe ad accennare il Cimitero del Comune prima di passare ad altro; ma il Campo Santo diForio è tale meschinità che non val la pena di farne parola.EREMO DI MONTE-VERGINE DI ZAROAll’ultimo estremo lido settentrionale di Forio, in solitaria e malinconica pendice, riparata a settentrioneed oriente dalle correnti delle lave vulcaniche di Zaro, sorge modestamente l’Eremo di Monte-Vergine di Zaro colla sua chiesetta.Un atrio sporgente a mezzogiorno precede la chiesa e l’eremo.<strong>La</strong> chiesetta consiste in due compartimenti, comunicanti fra loro – Due porte parallele sporgonosull’atrio che immette alla chiesa, altra di fianco dà accesso all’Eremo che all’interno comunica collasacrestia della chiesetta.Tre altari veggonsi nella detta chiesa – L’uno di fronte al primo compartimento costituisce l’altaremaggiore, ch’è di marmo con balaustrata simile. Un quadro di nostra Donna dell’Assunta, ma conbambino sulle gambe, e S. Francesco di Paola e S. Caterina, dipinto di Alfonso di Spigna, pende sull’altare.All’altro spartimento sono due altari: uno di fronte di fabbrica – L’altro di marmo in fondo ad una cappella,è dedicato a S. Francesco di Paola, ove sta una statua di legno a mezzo busto di buone fattezze,riposta in una nicchia, circondata da moltissimi segni votivi.Questo locale fu edificato col frutto di colletta intrapresa fra la popolazione da un tal fra Michele di nascitaAlemanno, antico Eremita di S. Nicola sull’Epomeo, seguace di Giuseppe d’Argut, il quale dopodi aver vissuto molti anni su quell’Eremitaggio alla vetta dell’Epomeo, volle fondare altro Cenobio allefalde meridionali del monte di Zaro, per ivi finire i suoi giorni.L’Università di Forio concesse il suolo per tale edificazione, e vi concorse ancora con diverse somme.Questo anacoreta morì di anni 105. Il suo ritratto è posto nel corridoio del dormitorio. <strong>La</strong> sua barba,40

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