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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO XXVIINuovi flagelli<strong>La</strong> reazione aveva vinto - L’Italia divisa, suddivisa, raffazzonata coll’abaco e col compasso nel trattatodi Vienna 1815, erasi sminuzzata in sette stati; chiusa in sette confini.Credeasi ritornata la calma, almeno da coloro che nella pace si appagano della firma di un ministro,anziché cercare l’unico e stabile fondamento, il riassetto delle idee su di un principio stabile, qual si èquello di una garentita libertà e d’una indipendenza ragionevole.Non è nostro còmpito proseguire il corso degli avvenimenti che succedettero, ove Ischia non ebbeparte veruna. Accenneremo soltanto che nella carestia del 1816 al 17 quest’isola soffrì meno di ognialtro luogo.<strong>La</strong> <strong>storia</strong> nostra comincia ad ammutolirsi perché l’isola d’Ischia sparisce dal teatro politico sotto laborbonica ristorazione.Colla legge organica amministrativa del 1816 venne aggregata al distretto di Pozzuoli, compresanel territorio della provincia di Napoli. Seguì tacita e rassegnata il corso degli eventi, vuoi civili vuoiamministrativi, vuoi giudiziari, vuoi politici; in modo che i burascosi anni del 1820 e 21, passaronosenza commozioni degne di memoria; ma pur leggiermente si commosse, e le vendite dei carbonari sisuccedettero, impiegando il tempo in inutili declamazioni, a cui seguirono i tradimenti de’ vili apostatie delatori, che mai sono mancati, e mai ve ne sarà penuria.Cogli anni invece di progredire, lo spirito pubblico, indietreggiava: e paragondandolo dal 1799 al1820, dal 20 al 48, dal 48 al 60, proceduto è sempre in ragion inversa del progresso, dura verità, maincontrastabile! - lo spirito pubblico procedea impastoiato nei pregiudizi e nell’ignoranza, neghittoso siandava aggrappando ad un nuovo idolo - l’Egoismo!Questo idolo, creato dal malgoverno, e dalla miseria, signoreggiò questo popolo intraprendente, coraggioso,patriottico, e ne ammanzì l’impeto, ne affievolì il vigore, ne paralizzò i conati, e lo fece schiavodell’interesse, e lo segregò dal contatto sociale del mondo pensante, lo avvicinò al mondo vegetante,l’isolò moralmente, come la fisica posizione lo tenea isolato fra le onde.Nel mattino del 4 Gennaio 1825 fu trovato Ferdinando Borbone cadavere freddo stranamente avvoltonelle lenzuola e nelle coltri; le gambe e le braccia erano stravolte; la bocca aperta come per chiamareaiuto, o per raccogliere le aure della vita; livido il viso e nero; gli occhi spalancati: fulminante apoplessiagli avea spenta la vita.Dopo un regno di sessantacinque anni succedea il figlio Francesco I, sotto il breve regno del qualepassano per Ischia i mesi e gli anni nel sonno della paralisi, anzi nell’atonìa; ma apparve il 1828 e venneper scuotere l’isola con un flagello.139

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