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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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I Pelasghi, ch’erano il complesso delle colonie orientali, e dell’etrusche oltre marine, portarono inGrecia quei poetici dei, da principio estranei gli uni agli altri, divenuti in seguito parenti e sposi, chealquanto alterati e modificati gli Elleni accettarono.Gli Etruschi attribuivano una essenza divina agli elementi: fra i Greci loro allievi, anche le passionied i bisogni infiniti degli uomini moltiplicarono i loro dei: i Romani presero la religione degli Etruschi;adottarono in seguito anche le divinità de’ Greci.Ecco, secondo noi, l’origine, e le trasformazioni; le fasi e le modificazioni della religione di quei popoliprimitivi, i quali si accostarono, ed approdarono a questi paraggi.E facendo un confronto fra le religioni di cotestoro, e i monumenti scavati in Ischia, possiamo trovareun bandolo che ci guidi a traverso l’oscurità de’ tempi, ed il silenzio della <strong>storia</strong>.Noi troviamo in quest’Isola, fra gli antichi monumenti scoverti, un simulacro di Ercole, scavato nel<strong>La</strong>cco Ameno all’adiacenza della marina, logoro e negletto, far da piedistallo ad una pila di acqua benedetta,nel tempietto della Madonna delle Grazie.Dalla rozza figura del simulacro si giudica della sua antichità, essendo la parte inferiore del suo bustonello stile egizio, tutto un pezzo, quindi pria dell’età di Dedalo, che fu il primo scultore che aprì e distinsele gambe alle statue.Nel tenimento di Forio, sulla spiaggia di Citara, lasciò scritto l’Anonimo Oltramontano, che anticamentefuvvi un tempio con simulacro a Venere Citerea, e che della Dea la statua in marmo, di unaesecuzione mediocre, molto danneggiata, fu trovata in quelle adiacenze circa 70 anni dietro (2).Bassi rilievi indicano che Apollo fu in grande adorazione, e non manca scrittore il quale va tant’oltreda congetturare, che perciò l’isola prese il nome d’Ischia da Ischi che significa Apollo padre di Esculapio,cresciuto dal latte di una capra, e qual potente debellatore de’ mali, mercé le acque salutifere chel’isola bagnavano, fu preso a protettore (3).Adorazioni si ebbero le Ninfe Nitrodi che presiedevano ai fonti di acque salutari termo-minerali ed ibassi rilievi e le iscrizioni monumentali, e le testimonianze degli storici ce lo attestano.Tutto ciò è facile a rasseguarsi: il difficile consiste a saper distinguere qual nume si ebbe in particolareadorazione dalle singole colonie, che quest’isola occuparono.Alcuni scrittori hanno azzardato, nel difficile compito, un giudizio che noi non accettiamo, perchéposto in confronto colla critica, colla <strong>storia</strong> e colla logica de’ fatti, non troviamo esatto; per cui analizzando,mettendo a confronto la religione originaria, delle primitive colonie, testè accennata, ed imonumenti che si osservano, e la tradizione ci ha trasmesso, ne deduciamo la seguente opinione, checrediamo la più basata.2) Quadro Topog. Istor. dell’Isola d’Ischia pag. 84 e 155.3) V. Introduzione.4

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