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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Ad ognuna di queste venia piazzata magnifica statua allusiva alla virtù dell’acqua, ch’era salubre aduna particolare infermità (65)Parimenti si venne a praticare all’isola d’Ischia, ove più numerose ed efficaci acque termo-mineralisgorgavano.Queste terme furono poste anch’esse sotto la tutela di particolari deità, allusive alla virtù di sì prodigiosesorgenti; e ne fan pruova i bassirilievi, le iscrizioni, i simulacri, i nomi infine, rimasti a certifonti, ove i simulacri, le iscrizioni, i bassirilievi scoverti, rinvenuti, dissotterrati, o fra i ruderi di anticheterme, o fra quelle vicinanze, attestano troppo indubitatamente, che queste acque minerali erano sotto ilpatrocinio di una deità - sia Venere Citerea, come quella di Citara - sia delle Ninfe Nitrodi, come quelledi Moropane - sia di Apollo e delle Ninfe, come quelle di altre minerali sorgenti - in modoché tutte dotatedi virtù efficaci pei diversi malori, erano sotto la tutela di un nume a cui i risanati infermi offrivanoi loro voti (66).In conchiusone, le acque termo-minerali di Ischia fin dai tempi anteriori ad Augusto vennero scoverte,come già accennammo altra fiata e da chi; ai tempi poi di questo imperatore salirono in fama per l’Italiatutta (67).Un’altra eruzione nell’anno 91 a l’E. V. era scoppiata in quest’isola apparendo un nuovo vulcano, edue anni dopo si era ripetuta.Ma essendo state tali eruzioni meno dannose e spaventevoli, gli abitanti atterriti, che ricoverati eransinel continente di Cuma e Pozzuoli prefetture romane (68), ritornarono ben presto nelle proprie dimore;in modo che di queste eruzioni non ci giunse altra più dettagliata notizia oltre l’epoca degli avvenimenti,ciò che ci dimostrò che gravi non furono; né l’isola fu mai abbandonata dai romani, in guisa cheallontanati alla minaccia del vulcanico cataclismo, svanita questa ripigliarono le loro industrie in casaloro, forse per poco interrotte.Altra più tremenda eruzione politica tormentava intanto Roma colla guerra sociale.Questa cessò, più di ogni altro accidente, per le funeste dissenzioni fra Mario e Silla.65) Dicearchia nominata Puteoli pei numerosi pozzi, o per la puzza che cagionavano le esalazioni delle abbondantiacque minerali. Abbenchè Ignarra – De Palestr. Neapolit. Sostiene che Puteoli in latino sermone, fussetraduzione dell’antico greco Dicearchia – V. St. de’ Monum. Introd. Nota II cap. X pag. 160.66) Il Jasolino nella sua opera sulle acque d’Ischia al Cap. 46 pag. 223 riferisce che il dottor Fisico Gio. Pistoiaraccontava – 1530 – che poco lungi dal Bagno di Nitroli stando alcuni fanciulli a smuovere il terreno trovaronode’ bassi rilievi votivi alle Ninfe Nitrodi – V. Nota 101 Par. I vedi la seguente nota.67) «Nel bellissimo golfo di Napoli, la città degl’incanti, evvi l’isola d’Ischia. Gli antichi la chiamarono Enaria,e veniva da essi celebrata per le acque minerali, la cui influenza scopriva la vestale Attilia Metella». V. Storia de’Monum. Introduz. Vol. I. pag. 251.21

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