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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Queste stufe erano rinomate per l’energia de’ loro rimedi nel mollificare le parti indurite, e fra tuttii sudatorii dei mondo, dicea il Jasolino, meritavano il primo posto (113).9. <strong>La</strong> stufa della Testa all’estremità del Cremato, detta così perché era sita all’estremità della lavadell’Arso.10. Infine venivano le stufe di San Girolamo in mezzo agli arsi macigni, e pomici del cremato, oggile stufe sono tramutate in una piccola Chiesetta dedicata a S. Girolamo.Delle altre stufe, di quella del Cuotto, ha rimasta memoria il Jasolino (114).Ma delle altre ancora ve n’erano (115).Arene – 1 Quella della pietra-bruciata, accosto al promontorio di San Pietro a Pantaniello alla Villade’ Bagni - Jasolino così la descrive: Ivi al lido ove arrivano e’ fanno capo le barche vi è un’arenaminerale (116).2. Quella di Santa Restituta in <strong>La</strong>cco scoverta dal Dottor Andrea Baccio (117).(113) V. Jasolino – V. Jasolino lib. 2 cap. 47 pag. 225 - cap. 48 p. 227. Il Solenandro de Caus. Cal. font.med. Lib.1 cap. VIII. Calor sudatorii vulgo Testaccio dicti distorta crura, vel quosvis alios statu deformidepravatos artus impositos cunicolo, dirit et reformat, quemadmodum a lignariis fabris videmus contortaligna flammis dirigi et restitui. Anticamente questa stufa chiamavasi Sudalorium Varrani.Questa stessa virtù dal Solenandro accordata alle stufe di Testaccio, altre tradizioni accordavano del pari alleacque dell’aratro, o di Cava-oscura nello stesso tenimento di Testaccio, cioè che col vapore di esse toglievanoqualunque difetto e davano qualunque forma al legno.(114) II Jasolino menziona nella sua opera anche il sudatorio del Cuotto ch’esisteva a tempi suoi sul MonteVico, del quale il Solenandro disse: Est quoque abditi ignis effectus, erumpens ille insignis calor, per saxorumfissuras in summitate collis Vici, in maris littore, qua insula continentem, et ex adverso Cumas spectat.Incolae sudatorium de Cottavo vocant: atque ad frigidos plerosque morbos coxendicis coeterorumque artuumdolores laudant. (De caus. calor. font. med. lib. 1).<strong>La</strong> temperatura di questa fumaiuola si fa montare al grado 37 cent. V. de Rivaz. p. 148 nota I, 6a ediz.(115) Oltre delle descritte stufe, altri fumajuoli si osservano sulla facciata settentrionale dell’Epomeo.<strong>La</strong> fumaruola detta di Fasano situata fra gl’interstizii di lave a ponente di Catreca. Sul medesimo pianodella base di Catreca ed alla sua direzione nel luogo detto Frasso o Montecito. Un’antica tradizione ci diceche anticamente queste due stufe erano molto frequentate, ma di poi vennero abbandonate a causa del loroaccesso difficile e scabroso. V. Anonimo Oltram. QuadroT’ipograf. Istorico dell’Isola d’Ischia.Altri fumajooli si veggono ad occidente dell’Epomeo ch’erano del pari antiche stufe.Quella de’ Frassitelli alla parte meridionale del picco.L’altra di Citara fra la spiaggia di tal nome.(116) De rimedii nat. dell’Isola d’Ischia, ediz. 1751 lib. 2 c. 8 pag. 131.(117) Idem pag. 192 - È 1’unica arena minerale ch’è rimasta.52

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