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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Questa è l’altra famosa congiura de’ baroni tentata nel 1486, e con tanto pregio di stile descritta daCamillo Porzio, la quale abbiamo dovuto qui accennare per non lasciare un vuoto nel prosieguo diquesta <strong>storia</strong>.Veniva Ferdinando I° di continuo molestato dal suo figlio Alfonso duca di Calabria, perché maltollerava che Giovan Galeazzo Sforza duca di Milano, suo genero, maggiore già di vent’anni, benchèd’intelletto incapacissimo, ritenendo solamente il nome di duca, fusse depresso ed avvilito da LudovicoSforza suo zio, ed antico tutore.Nondimeno Ferdinando guidato dalla prudenza, ad onta che trovasse giusta l’indignazione del figlio,pure desiderava non venire a rottura; tanto più che pochi anni prima, avea provato con grandissimopericolo l’odio contro a se dei Baroni (173) e del popolo.Conoscea di più che molti de’ suoi sudditi erano rimasti affezionati alla casa di Francia per le ultimedinastie, e temeva che facendo insorgere altre discordie italiane, ne avesse colpita l’occasione per intervenirela casa di Francia a far rivivere le sue ragioni sul regno.Ma intanto Ludovico Sforza avea cominciato a sospettare i maneggi di Ferdinando e di Alfonso, puredissimulava ed agiva di soppiatto. Si accattivò l’animo di Alessandro VI succeduto ad Innocenzo VIIIe lo fe’ inimicare col re di Napoli.Si collegò con Carlo VIII re di Francia, che avea pretensione sul regno di Napoli, perché erede dellacasa d’Angiò, attesoché Renato moriva senza maschi, perché gli premoriva Giovanni, come abbiamoaccennato altra volta, quindi facea erede, de’ suoi dritti sulla corona di Napoli, Carlo figlio del suofratello, il quale si moriva ugualmente senza figli, e li trasmetteva con testamento a Luigi XI re di Francia,e da questi a Carlo VIII suo figlio, che veniva a farli valere contro Ferdinando, spinto ed eccitato daLudovico Sforza per vendicarsi di Alfonso.Ecco tracciato, per quanto era permesso segnare in queste pagine, il motivo che indusse Carlo VIII avenire a visitare colla strage e colla vendetta, anche l’isola d’Ischia, contro i di cui baluardi i suoi furorie quelli dello Sforza attendevano solenne lezione.(Anno 1494). Ferdinando I d’Aragona, nell’età di anni settantuno, a 25 gennaio 1494, dava conto aDio delle poche sue virtù e dei grandi suoi delitti.173) «Tra i baroni furono capi i principi di Salerno e di Bisignano, che ne tirarono dietro molti altri; ed anche ilPapa s’indusse a sostenerli, così fu al principio del pontificato d’Innocenzo VIII, il quale lo fece perciocchè Ferdinandonegava alla Chiesa i dovuti tributi». V. Guicciardini Stor. d’Ital.71

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