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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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NE QUID CIVIUMADVENARUMVE COMMODITATI DEESSETSUB AUSPICIIS FERDINANDI IVAD EXTREMAM INSULAE ORAMPER INACCESSA MONTIUMPECUNIA SUA STERNI CURAVITA.D.MDCCXC.STRADA MARINAQuesta strada comincia al punto testé descritto, e per mezzo di due traverse ti conduce alla marina delComune, l’una esterna che si va costruendo, e l’altra che prende capo dalla chiesa S. Gaetano, pel ripidopendio basolato; questa strada medesima ti mena all’interno del paese, che noi lasciamo per poco ondebattere quella della marina.<strong>La</strong> strada della Marina, fu costruita e riattata a spezzoni, e non lascia mai la sua banchina di farsi vederlesionata – Quel tratto avanti i ruderi dell’antica chiesa di S. Rocco, venne costruito nel 1775, col daziodi grani 10 a botte sul vino – Rovinata dai marosi fu rifatto nel 1862 e unita colla nuova traversa dicongiungimento fra la marina e la strada Monticchio – L’altro in prosieguo che mena fino al punto dettoScaro fu per la prima volta costruito nel 1806; lesionato ancora esso, fu rifatto colla sua banchina, pereconomia, dal Comune nel 1835 e 55: danneggiato un’altra volta nel 1861 fu per appalto rinnovata labanchina, e basolata per un tratto di metri 15 nell’anno 1862 e 1863, colla spesa di Lire 42 mila inclusoil muro Monticchio.MOLODi fronte alla detta Marina; al lato di ponente si vede un molo o tenitoio di ancoraggio lungo metri 54circa.Le prime opere furono in questo punto eseguite nell’està del 1792.Il primo tratto di quel riparo, nel punto ove dicesi il Molino, fu dalla Università di Forio proposto nellapubblica seduta del parlamento del 13 dicembre 1739 – I lavori si cominciarono nell’anno appresso eproseguirono fino al 1745, costruendosi un braccio fino a 15 palmi di fondo, pari a 4 metri circa.Fu l’appaltatore Giovanni Parlato.Si spesero ducati diecimila dugento tre e grani settantanove e mezzo.Dopo pochi anni rovinò tutto; per cui nell’anno 1785 furono ripigliate le pratiche per la detta costruzionedel molo, e final compimento della banchina, aggiungendosi il dazio di altre grana 5 a tomolo,mentre prima se ne pagavano grani 10, sulle farine di grano.17

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