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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Altre due tele di pregio sono in una specie di alcovo, al fianco sinistro della cappella per chi entra dalprincipale ingresso.Da questo annesso s’esce su di un loggiato coverto, che sporge sulla marina, e guarda tutto il senosettentrionale col mare che l’occupa, e che si distende fino ai lontani punti del golfo di Gaeta, e terrecircostanti.A sinistra, entrando sempre dalla porta maggiore, un vano ti conduce alla sagrestia.In questa sagrestia oggi non vi son rimasti che i seguenti oggetti.Quattro tele sotto alla volta, quasi cassate, perché molto danneggiate – <strong>La</strong> vaschetta del lavabo, formatada una conca di marmo con l’apposito serbatoio con rubinetti, e su di questo altro medaglione abasso rilievo con un puttino a rilievo tondo, tutti di marmo bianco di perfetta esecuzione.Tali ritratti rappresentano, il medaglione il fondatore, il puttino il suo nipote.Di fronte sta la statua velata della religione in marmo bianco, posta su di un piedistallo abbellito dauno stupendo bassorilievo, le cui figure sono tratte dall’antico testamento e rappresentano fatti biblici.Questo artistico e stupendo lavoro è opera del rinomatissimo Giuseppe Sammartino celebre scultoreNapoletano nel XVIII secoloQuesta statua con quello stupendo bassorilievo sono oggetti veramente degni di un museo.45

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