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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Dopo che hai scavalcato le alture del Ciglio prima d’internarti nel rapido declivio della valle detta laCava di Cretella, rimonti l’ultima tesa dell’alpestra montuosa salita, che costeggia il punto medio dellato meridionale del Monte Epomeo, e ti trovi – come per incanto – su di un pianerottolo, sostenuto daun muro a secco, dai cui crepacci spunta qualche ciocca di ginestra ed una siepa di ginestraio fiorito.Riposa o passaggiero in questo punto che chiamasi la Punta del Ventaruolo; mentre pochi altri passi tirestano a fare per giungere alla detta valle di Cretella, indi ad altra salita, al cui svolto il casale ti appare.<strong>La</strong> punta del VentaruoloMira questo luogo d’incanto ch’è impossibile a descriversi: il solo genio eminentemente poetico diAlfonso <strong>La</strong>martine, o il magico pennello di Claudio Lorenese saprebbero in parte ritrarne la bellezza.<strong>La</strong> Punta del Ventaruolo un quadro grandioso ti spiega d’innanzi, e ti fa dimenticare il trapazzo dellasalita; e la stanchezza si dissipa nel sospiro della soddisfazione.Da quello sgabello che ti tiene penzolone fra il monte e la valle, tu signoreggi le colline verdeggiantidei simmetrici filari di viti, avvinte a piccoli pali, che si distendono sull’estese pianure verdeggianti, acausa delle folte piante e de’ seminati, le quali soffocano nella lontananza le profondi vallate, e dannoun modesto risalto ai più lontani ponticelli che sovrastano i promontori, i capi, i seni e la spiaggia, chequesto tratto dell’isola circondano, ove si va ad infrangere la schiumosa onda di un mare sterminato, ilquale non ha per confine che il lontano orizzonte del mezzogiorno.Questa tappezzata estensione – ove la vegetazione lussureggia d’immensi vigneti, di scarse messi eseminati, di folte ma non estese boscaglie – viene tratto tratto interrotta dal bianco casolare dell’agricoltore,dal gruppo de’ piccoli casali sparsi su diversi punti, fra i quali domina il modesto campanile o lapiù modesta cupola dalla chiesa del casale o del villaggio, e su tutte queste modeste dimore che a guisadi gruppi di perle adornano questo gigantesco tappeto di verdura, s’alza la spira di fumo che spuntadal camino dell’agricoltore, la quale condensata in nube dorata vaga capricciosetta prima, di dissiparsi,intorno al poggio, al monte, e lambendoli si dilegua.L’isola d’Ischia, anche dal suo fianco meridionale ti offre un aspetto così variato, ma concorde, e benproporzionato, con tinte varie, e ben ombreggiati sfumi, che tu stai in forse se la realtà di un pittorescopanorama è che ti alletta e ti anima, o l’effetto di uno specchio incantato su cui la misteriosa potenza diuna Fata ti mette insieme tante fantasmagorie.Questo grandioso quadro è l’opera del più sublime artista che guarda come fantocci le produzioni de’greci e de’ romani, che tiene come tronchi spelati i forbiti pennelli della scuola italiana e fiamminga.Sembra che il genio agreste che ispirava un tempo il poeta di Mantova, e poi il vate di Mergellina,tacito e stanco si aggirasse per queste voluttuose contrade!124

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